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Marco Alessandri·10 novembre 2023

đŸ„‡ Zidane intervista Messi: "Rigiocherei un match. La finale in Qatar..."

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Lionel Messi e Zinedine Zidane, Zinedine Zidane e Lionel Messi. Due fenomeni, due numeri 10, due tra i piĂč grandi giocatori che questo sport abbia mai avuto. Uno ha legato il proprio nome al Barcellona, l’altro al Real Madrid. Adidas ha voluto metterli insieme, in una chiacchierata per promuovere un proprio evento.

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Inutile sottolinearlo, di temi interessanti ne sono usciti eccome. Dalla figura di Maradona, al rapporto con la maglia numero Dieci, fino al discorso su possibili rimpianti.


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I panni del giornalista li veste Zidane, che per una volta vive anche l’altra faccia della medaglia. “Zizou” inizia subito con una battuta, passando un pallone a Messi e sottolineando come sia un peccato che i due non abbiano mai giocato insieme.

Un pensiero condiviso anche dalla Pulce: “Abbiamo giocato contro per un pochino, ma Ăš stato piĂč il tempo con te in panchina e io in campo. Ti ho sempre rispettato e ammirato per quello che hai fatto e continui a fare“. La domanda, poi, Ăš giĂ  sulla maglia piĂč pesante al mondo, la 10: “Per me Ăš molto speciale – continua Messi – perchĂ© parli del 10 e subito ti viene in mente Maradona. Quando sono cresciuto chiunque sognava di diventare come lui, anche se Ăš impossibile. Non Ăš che me lo ricordi molto come giocatore, perchĂ© quando arrivĂČ al Newell’s ero un bambino. Ma lui Ăš il nostro mentore e idolo, Ăš incredibile”.

Zidane sembra quasi divertito nel ricordare all’ex Barcellona che lui, Messi, ha vinto 8 Palloni d’Oro: “Ma Diego va oltre – assicura Leo – passa di generazione in generazione. Io, i miei figli, tutti sanno chi fosse e cosa ha fatto. È una figura che significa molto per noi argentini“.

Maradona icona del numero 10, insomma. Un numero che oggi trova sĂŹ ancora spazio, anche se forse se ne Ăš persa un po’ la magia: “Non ci sono piĂč i 10 di prima – sottolinea Messi –. Oggi si gioca con il 4-4-2, il 4-3-3 o altri moduli che non prevedono il ruolo del 10. Per esempio quello che in Argentina erano Riquelme e Aimar oggi non esiste piĂč
 Certo Ăš un numero pesante, ma se ne sei consapevole non ti cambia niente“.

Ma cosa deve avere, dunque, un numero 10? Per Zidane, quello che serve Ăš “un po’ di magia, perchĂ© sei il leader della squadra e quindi devi creare. Devi essere diverso, avere qualcosa in piĂč, vedere le cose prima. Io arrivavo un secondo prima degli altri, te Leo anche tre. Questo Ăš quello che ti rende speciale e la gente lo capisce“.

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Messi poi parla anche della scelta di non prendere la Dieci a Parigi: “Magari all’inizio mi Ăš mancato, perchĂ© ero abituato ad avere sempre il mio numero al Barça e in Nazionale, ma poi mi sono abituato. In fondo anche il 30 per me Ăš speciale, perchĂ© Ăš la maglia che avevo quando ho debuttato“.

Lo stesso Zizou a Madrid trovĂČ la 10 occupata da Figo: “Mi misi la 5, alla fine credo sia piĂč importante quello che lasci sul campo. Quando arrivai, il presidente Perez non voleva che si prendessero numeri alti, era abituato al calcio di un tempo, per cui considerava i numeri dal 20 in su’cosa da americani’. Alla fine mi propose il 5 e io accettai“.

A Zidane poi viene chiesto di descrivere Messi con una parola: “Magia, nel senso che sa giĂ  cosa fare prima ancora che gli arrivi la palla. Al mondo ce ne sono pochi cosĂŹ e nessuno di questi Ăš come Messi“. La domanda, poi, viene fatta anche al contrario a Messi, per il quale Zidane “ù sempre stato un esempio. Lo seguivo a Madrid, l’ho anche sofferto negli anni in cui ci siamo scontrati. Mi ricordo l’epoca dei Galacticos, della Champions vinta da quel Real. Non lo dico perchĂ© siamo qua insieme, ma lui Ăš arte e magia. Mi ricordo il Golazo al Leverkusen, la sua tipica ‘rouleta’, la finale contro il Brasile ai Mondiale
 È tutta cosa che chi ama il calcio non puĂČ dimenticare“.

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Alla fine, i due si divertono in un gioco a domanda e risposta. La prima ù una questione di scelte: meglio segnare in Champions o al Mondiale? Per Messi “ù speciale in entrambe, ma all’ultima Coppa del Mondo ho fatto gol in in finale e credo non ci sia niente di meglio“.

A Zidane, invece, la domanda sul difensore piĂč tosto mai affrontato: “Paolo Maldini. Era molto intelligente e veloce sul terreno di gioco. E poi Thuram, lui era davvero duro”.

La leggenda del calcio francese poi chiede a Messi se esista una gara che vorrebbe rigiocare: “Credo che le cose accadano per un motivo. Non ho alcun rimpianto, fa tutto parte del percorso. Ho avuto la fortuna di vivere tanti bei momenti nel calcio, ma anche giorni tristi. Certo perĂČ che la finale del Mondiale del 2014
 Abbiamo vinto l’ultimo in Qatar, ma quella resta una ferita“.

E qual ù la miglior partita della carriera di Zidane, invece? “Difficile, ma ne scelgo una in maglia Juve. La semifinale di Champions contro l’Ajax. Vincemmo 4-1 sia andata che ritorno, anche se non sono in molti quelli che si ricordano di quei due match“.

Finale con scambio di doni, due maglie che hanno contraddistinto la carriera di questi due fenomeni, numeri Dieci per eccellenza. A Leo va la maglia della Francia nel Mondiale 2006; a Zizou quella dell’Argentina vittoriosa in Qatar. Che fenomeni, che bellezza.


Foto copertina: Profilo Twitter @adidasfootball