Hellas Verona FC
·16 août 2025
Zanetti: "Un grande in bocca al lupo a Tomas, affrontiamo la partita nel modo giusto" / VIDEO

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·16 août 2025
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate oggi all'antivigilia di Audace Cerignola-Hellas Verona, match valido per i 32esimi di finale di Coppa Italia Frecciarossa 2025/26, in programma lunedì 18 agosto alle ore 18, allo stadio 'D. Monterisi' di Cerignola (FG).
Mister, spesso storicamente abbiamo dovuto lasciare da parte la Coppa Italia per concentrarci sull’obiettivo principale, il campionato. In questo mercato ha perso tanti giocatori, e oggi è arrivata anche la brutta notizia di Suslov, che probabilmente non sarà disponibile fino a gennaio… “Sì, oggi è arrivata questa brutta notizia inaspettata. Ieri, durante l’allenamento, Tomas ha subito una distorsione da solo, e la risonanza ha confermato la rottura del crociato. Perdiamo un giocatore fondamentale, un mio giocatore, un’anima della squadra. Per l’approccio, unito alle qualità, per noi era determinante. Gli faccio un grande in bocca al lupo. Andiamo quindi a perdere una pedina importante, oltre a quelle che avevamo già perso. Lui ha sempre dato tutto per questa maglia e per me, quindi gli sono vicino in questo momento difficile. Poi c’è la partita: vogliamo fare una bella figura, anche in preparazione alla prima di campionato”.
Hai parlato con Sogliano, ci saranno nuovi arrivi di una caratura che possa reggere la Serie A? “Sì, non vedo motivi per cui non debbano arrivare nuovi giocatori. Sono stati ceduti calciatori importanti, ma abbiamo un direttore sportivo di altissimo livello e un presidente che ha detto chiaramente che si farà di tutto per costruire una squadra forte. Ora il mercato entra nel vivo: io sono tranquillo, anche se penso soprattutto al fatto che tra poco ci sarà la prima partita e questi nuovi innesti dovranno essere inseriti. È chiaro che avrei voluto avere i giocatori prima, ma se cercate lamentele da parte mia non le troverete: non fa parte del mio modo di pensare. Non cerco alibi, so che devo lavorare e che la salvezza deve arrivare a giugno. Ci mettiamo a testa bassa a lavorare, sapendo che dovremo compiere un altro miracolo”.
Questa sarà la prima partita ufficiale della stagione, quindi bisogna venirne fuori bene. Cosa si aspetta? “Mi aspetto una gara che, al di là dell’avversario, che è di due categorie inferiori, non dobbiamo assolutamente sbagliare nell’atteggiamento. Dobbiamo andare in campo con l’idea chiara di passare il turno. È un momento particolare, ma sta a noi affrontare la partita nel modo giusto”.
Ha definito Suslov come un leader, soprattutto visto che dopo la partenza di Duda aveva preso un po’ il testimone. Chi sono adesso i nuovi leader? “Abbiamo Serdar, che ha preso la fascia da capitano. Penso che il capitano del Verona qualche intervista in italiano debba farla, quindi gli ho chiesto di impegnarsi di più nello studio della lingua, perché finora si è applicato meno lì che in campo. In un gruppo con tanti stranieri credo sia normale avere un capitano straniero, e sono convinto che ci darà una grossa mano. Gli altri leader dovranno diventarli i nuovi arrivati: abbiamo perso tutti i nostri vecchi riferimenti, quindi spetterà a loro calarsi subito in questa realtà e trasmettere energia agli altri in campo. I leader non devono esserlo solo a parole, ma soprattutto con la qualità e la personalità che mostrano durante le partite”.
È un Verona ancora da costruire, a maggior ragione con la perdita di Suslov. Si arriva all’inizio della stagione con la Coppa Italia e, al netto di quello che manca, che Verona è finora? “È un Verona fatto di giocatori che lavorano sodo e che fin dal primo giorno si sono messi a disposizione: non ho mai avuto problemi da questo punto di vista. Gli atteggiamenti non sono mai mancati e ci sono tanti giovani che hanno voglia di emergere. Aprendo una parentesi, mi è dispiaciuto perdere un giocatore come Tchatchoua, ma nel momento in cui è arrivata un’offerta importante per la società - a differenza di quella del Nottingham Forrest che è stata rispedita al mittente, e questo è importante - e il ragazzo voleva andare in Premier League, io lo lascio andare. Ho bisogno di giocatori che siano a inizio ciclo, che vogliano giocare per il Verona e che vivano questa esperienza come l’opportunità della vita. Tecnicamente la sua partenza pesa, ma i giocatori fanno la loro carriera. Io ho bisogno di persone che, quando indossano questa maglia, pensino di avere tra le mani una grande occasione. E da questo punto di vista sono molto contento dei miei ragazzi”.
Per quanto riguarda gli infortuni, come sta Sarr? Che Verona ha in mente per questa partita? “Sarr rientra per la panchina. Mosquera deve mettere minuti nelle gambe, quindi probabilmente partirà dall’inizio perché può essere un’opportunità per lui. Dobbiamo valutare Ebosse, che ha un affaticamento, per il resto sono tutti abili”.
La Coppa Italia solitamente permette di dare minutaggio ai cosiddetti dodicesimi. Visto che manca ancora l’ufficialità del rinnovo di Montipò, lunedì darete fiducia a Lorenzo o sarà Perilli a difendere la porta? “Abbiamo fiducia in Lorenzo e vogliamo andare avanti con lui, questo non è in discussione. Su cosa faremo domani mi confronterò con il preparatore dei portieri. Le gerarchie sono chiare, quindi decideremo nelle prossime ore”.
Ultimamente ha provato Bernede davanti alla difesa: sta cercando di ritagliargli questo nuovo ruolo da regista, con Niasse e Serdar ai suoi lati. Continuerà con questa idea? “Con Bernede andiamo avanti in questo senso, e intanto abbiamo lavorato sia con il 3-5-2 che con il 3-4-2-1, in base al tipo di centrocampista e di attaccante che arriveranno. L’obiettivo è prendere i giocatori più forti possibili, compatibilmente con le nostre risorse e con le caratteristiche richieste da questi due sistemi di gioco”.
Arriveranno 4-5 giocatori: in quali reparti, secondo lei, la coperta è più corta? “In tutti. Dobbiamo inserire un centrale con caratteristiche simili a quelle di Coppola, rimpiazzare Tchatchoua e il suo vice, sostituire un giocatore in mezzo al campo come Duda e prendere un centravanti. I ruoli sono ben chiari. Vedremo se, con l’assenza di Suslov, dovremo intervenire anche lì”.
Sulla formazione per lunedì, visto che mancano Tchatchoua e un suo vice, ha un’idea su chi giocherà a destra, Fallou o Oyegoke? “Dipenderà anche dalla condizione di Ebosse: se non sarà disponibile, Oyegoke giocherà come braccetto e Fallou prenderà il posto di Tchatchoua”.
Harroui ha messo minuti nell’ultima amichevole: è pronto a giocare una partita ufficiale o bisogna aspettare? “È abbastanza in linea con il recupero. Penso sia un giocatore di alto profilo dal punto di vista tecnico, ma deve migliorare la gestione dei contrasti, dei duelli e dei corpo a corpo. Deve giocare per vincere la paura. Dal punto di vista tecnico ha già mostrato le sue qualità, quindi pian piano lo inseriremo. Probabilmente riuscirà a darci una mano anche prima di ottobre/novembre, come avevamo previsto”.
L’anno scorso la salvezza è stata definita come un miracolo. Ha la sensazione che, tra cessioni e infortuni, quest’anno servirà ancora di più un miracolo? “La positività c’è sempre, ma è importante avere obiettivi chiari e perseguibili. Non voglio prendere in giro nessuno. Per quello che siamo oggi dobbiamo lottare: il campionato è difficile, le altre squadre sono importanti e hanno le capacità economiche. Se si pensava di trattenere i giocatori più forti e aggiungerne altri per alzare l’asticella, non è questo l’anno. Gli obiettivi li definisce il Club e io devo lavorare per salvarci il prima possibile”.
La scorsa stagione ha dimostrato flessibilità tattica. Quest’anno che tipo di modulo ritiene più idoneo, fermo restando che mancano acquisti e cessioni? “Visto che si parla di cinque/sei giocatori titolari, questo è un fattore importante: in base a chi arriverà vedremo come sviluppare il gioco. Abbiamo delle certezze, ovvero continuare con la difesa a tre, con dei giocatori duttili che possono adattarsi a vari ruoli. Possiamo lavorare con il 3-5-2, il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1, anche se con l’assenza di Suslov questo progetto è messo da parte. Le certezze sono queste: collocare nel miglior ruolo possibile i giocatori importanti che arrivano o che abbiamo, partendo da un assetto difensivo già chiaro”.