Calcionews24
·26 janvier 2025
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Samuele Ricci è il leader indiscusso del Torino di Paolo Vanoli. Con il tecnico ex Venezia il classe 2001 ha compiuto il salto di qualità tanto ambito – ma forse mai del tutto realizzato – sotto la precedente gestione Juric, diventando a tutti gli effetti mente e metronomo della squadra.
In campo, c’è un Torino con ed uno senza Ricci, tanto è vero che solo saltuariamente Vanoli decide di privarsi del proprio numero 28. Cosa dicono i dati? Semplice, l’ex Empoli ha – fino a questo momento – inanellato la bellezza di 1850 minuti con la maglia granata sul rettangolo verde di gioco (1890). Dati relativi alla mera stagione targata 2024-2025 naturalmente. Meglio di lui, tra i tesserati del club, solo il portiere Milinkovic Savic, ma è ben noto come in questa speciale graduatoria gli estremi difensori ‘giochino’ sovente un campionato a parte.
Per altro, anche a livello di presenze confezionate Ricci si sta mano a mano ritagliando uno spazio importante nella storia del Toro. Contro il Cagliari, è arrivata la prestazione numero 101, il che lo rende il 161° calciatore per partite giocate con la scuderia sabauda, superando l’ex Policano e ad un solo gettone da: Matteo Sereni, Federico Balzaretti, Pedro Mariani, Massimo Brambilla, Simone Zaza e Stefano Sorrentino (tutti naturalmente fermi a quota 102).
Se il passato ha caratterizzato la progressiva maturazione (umana e sportiva) del ventitreenne ed il presente rappresenta invece l’età della consacrazione, resta da domandarsi che ne sarà del futuro. Ricci è reduce dal recente rinnovo di contratto con data di scadenza fissata al 2028, ma in estate sarà estremamente complicato respingere le avances dei top club di mezza europa. Per il momento l’atleta non ci dà peso e proietta tutti i suoi pensieri alla seconda metà di stagione col Torino. Salvo ribaltoni ad oggi impensabili l’ipotesi di un addio dal capoluogo piemontese a gennaio non è nemmeno sul tavolo.