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·25 juin 2025

Stadio Roma, Veloccia: “Progetto definitivo in autunno”

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Intervistato da Radio Roma Sound all’interno del programma “Ancora più inascoltabili”, Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, è tornato a parlare della questione stadio della Roma. Queste le sue parole:

Questione bosco, vista l’anticipazione del dottor Uniformi a Roma Capitale, cosa succederà e come inciderà la presenza dell’area boscata sulla realizzazione dello stadio? E’ vero che dovrete attivare una procedura presso la regione Lazio per modificare il PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale) o sarà una cosa più veloce?


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“Noi adesso stiamo facendo tutte le indagini sul campo che ovviamente non potevano essere fatte in una fase di approvazione di uno studio di fattibilità. La Roma ha fatto le sue indagini vegetazionali, noi stiamo facendo le nostre indagini con l’agronomo di cui lei parla. Lì noi lavoreremo affinché tutto il verde che si perde con la realizzazione dello stadio possa essere recuperato nelle aree attualmente incolte dello SDO di Pietralata”.

Ma questo può comportare dei ritardi o prevede dei procedimenti piuttosto spediti?

“No, gli unici ritardi sono legati ai possibili imprevisti che dovessero sopraggiungere, ritrovamenti archeologici cose di questo genere, che bisognerà gestire, ma da un punto di vista ambientale noi sappiamo che ci sono una serie di alberi che la Roma stessa ha detto che spianterà e ripiantumerà, ci sono poi circa 800 nuovi alberi che verranno piantumati, le aree arboree verranno compensate in altre aree, è una prassi consolidata. Da quello che abbiamo capito, le aree arboree non hanno alcun tipo di pregio di carattere ambientale, quindi non ci sono ritardi, anche questa favola dei ritardi dovuti al bosco in realtà è una sciocchezza. Noi abbiamo sempre detto che le indagini sul campo sarebbero fatte prima del progetto definitivo, non prima dello studio di fattibilità. Ad oggi gli scavi archeologici non hanno dato alcun tipo di esito, si stanno facendo nelle aree dove c’erano le cave, perché questo quadrante di Pietralata è stato nei secoli oggetto di tante cave e infatti in queste aree non c’è stato nessun tipo di ritrovamento al momento. Ci sono altre aree invece dove già è noto che ci sono stati dei ritrovamenti archeologici già indagati nel passato, ma sono le aree che non fanno parte dello stadio, ma fanno parte del parco appunto che verrà realizzato di fronte allo stadio. Le indagini vegetazionali ci dicono che ci sono un centinaio di alberi di qualità che dovrebbero essere spiantati e ripiantati, le aree boschive di nessuna qualità potranno essere compensate. Poi per venire proprio incontro ai suggerimenti che sono arrivati nel dibattito pubblico di ampliare le aree a verde, abbiamo anche sostituito alcune ipotesi progettuali dello studio di fattibilità, per esempio, luoghi d’incontro per performance musicali, teatrali, con aree più naturali: parco urbano, verde attrezzato e anche aree di nuova forestazione. Quindi sarà un enorme compendio green finalmente accessibile, un verde sicuro e illuminato, perché purtroppo Pietralata è un’area off-limits in tante parti”.

Voi avete annunciato un parco verde di quasi 93.000 metri quadri, 8.000 dei quali di aree attrezzate con un impianto di 819 nuovi alberi. Dalle carte del dibattito pubblico che poi sono state adottate da Roma Capitale, si parla di oltre 1550 alberi in più, mentre voi ne avete annunciato 819, la metà, a questo punto la domanda sorge spontanea: sono 819 alberi in più rispetto ai 1550 previsti dal dibattito pubblico?

“Saranno oltre 2.000 gli alberi e gli arbusti. Nel dibattito pubblico si parlava di 1500 tra alberi e arbusti, qui stiamo parlando di oltre 2.000 tra alberi e arbusti nuovi, a cui vanno aggiunti quelli che verranno espiantati, stiamo parlando di una quantità di verde immensa. Io sfido tutti coloro che non conoscono il quadrante di farsi una passeggiata, basta andare a vedere cosa c’è. E’ facile, basta prendere la metro B e uscire alla stazione di Quintiliani e poi dare uno sguardo intorno, voi vedrete che c’è una situazione di abbandono, sembra davvero di stare in un luogo post-bellico, noi qui parliamo di costruire nuove aree boscate, aree di verde urbano, luoghi attrezzati, percorsi ciclopedonali, percorsi ginnici, luoghi dove ci si potrà finalmente incontrare senza la paura che dietro l’angolo possa accadere qualche cosa”.

Ha detto che l’amministrazione si aspetta la consegna del progetto definitivo in autunno. Quali sono i passi successivi e i tempi che vi aspettate?

“I passi successivi sono fondamentalmente la conferenza dei servizi in Regione Lazio, nel senso che il Comune di Roma dovrà verificare che il progetto sia conforme alle prescrizioni della delibera dell’assemblea capitolina, a quel punto porteremo una delibera in aula che dà mandato al Sindaco di esprimere parere positivo alla conferenza che verrà indetta in Regione”.

Sarà una delibera che passerà dalle commissioni e dai municipi o sarà una cosa più veloce, che arriverà direttamente in aula?

“Passerà sicuramente dalla commissione urbanistica, sarà un passaggio a mio avviso breve nel momento stesso in cui il progetto conterrà tutte quelle che erano le indicazioni presentate nella delibera iniziale dell’Assemblea Capitolina”.

Quindi possiamo pensare all’apertura della conferenza definitiva in Regione Lazio entro la fine del 2025 o se ne riparlerà con l’anno nuovo?

“Se le indagini andranno a buon fine e la Roma consegnerà il progetto come detto in autunno, io penso che ci siano le condizioni affinché la conferenza di servizi possa essere aperta sicuramente entro l’anno. Io credo che più che fare ipotesi a lungo termine dobbiamo valutare passo dopo passo e questi sono i prossimi”.

La società ha detto che l’obiettivo è quello di giocare la prima partita nel nuovo stadio per la stagione sportiva 2027-2028, siamo ancora nei termini, secondo lei?

“Questo va chiesto alla Roma perché le opere, lo stadio, le infrastrutture le realizza la Roma; quindi, la Roma deve fare un suo cronoprogramma e quando avrete il piacere di ospitare la Roma gli chiederete che tempi si danno di realizzazione. Quello che noi invece dobbiamo fare, e lo stiamo facendo, è mettere la società nelle condizioni di poter avere tutte le indicazioni procedurali, anche in termini tecnici, per poter realizzare questo stadio, poi la realizzazione sta in capo alla società e quindi è la Roma che deve rispondere a queste domande”.

Pietralata sarà anche sede della nuova ‘defense’ di RFI, quanto questo progetto che è un progetto comunque importante anche dal punto di vista urbanistico e di cubatura, inciderà e impatterà sull’area di Pietralata?

“In modo compatibile con l’area di Pietralata, nel senso che noi nell’area di Pietralata avevamo una previsione di cubature legata allo SDO, cioè lo spostamento dei ministeri verso quest’area dal centro storico, in più avevamo già un piano di assetto ferroviario, quindi noi stiamo lavorando per mantenere questo assetto. E’ chiaro che nel momento stesso in cui abbiamo il principale nodo di trasporto sul ferro della capitale, la stazione Tiburtina, dove l’alta velocità, i treni regionali e la metro si integrano in un unico grande nodo di trasporto, pensare di lavorare lì con una delle previsioni edificatorie che sono peraltro in gran parte già previste, è sicuramente logico. In qualsiasi città si lavora in questo modo, peraltro rispetto alle ipotesi che erano state avanzate durante la scorsa consiliatura noi comunque abbiamo portato ad una diminuzione perché l’ipotesi di avere ulteriori cubature legate all’idea di spostare li l’head quarter di Ferrovie, è stata superata nel tempo, quindi diciamo che abbiamo tutte le condizioni di carattere trasportistico, di carattere urbanistico, di carico, che possono garantire un quartiere perfettamente collegato. Come voi sapete arriverà anche un nuovo tram dal Verano, quindi noi abbiamo davvero una capacità di trasporto pubblico sul ferro in questo quadrante che è invidiata, invidiabile, non ce n’è un altro nodo di questo tipo in tutta Roma, quindi ovviamente va sfruttata al meglio”.

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