Sordo, 67 anni da tifoso del Cagliari: «Ho scoperto che Giulini è uno molto passionale. Su Gigi Riva…» | OneFootball

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·12 février 2025

Sordo, 67 anni da tifoso del Cagliari: «Ho scoperto che Giulini è uno molto passionale. Su Gigi Riva…»

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Rolando Sordo, tifoso di lungo corso del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni sul premio ricevuto dalla società e non solo!

Rolando Sordo è stato insignito di un riconoscimento poiché quest’anno ricorrono i 67 anni dal primo abbonamento con il club isolano, riporta L’Unione Sarda. Il tifoso sardo di lungo corso del Cagliari ha rilasciato delle dichiarazioni sul premio ricevuto, Gigi Riva, la squadra dello scudetto e tanto altro. Le sue dichiarazioni:

PREMIO – «E’ stata una delle giornate più belle della mia vita. Mi ha chiamato Nicola Riva, per me è come un figlio. Mi ha detto che ci sarebbe stata una sorpresa, io sono abbonato in Curva ma mi hanno chiesto di venire in Tribuna. Ho visto la sfida con Nicola e il presidente Giulini, che ho visto essere molto passionale e alla mano, lui è un vero tifoso».


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CAGLIARI – «(Ha un posto speciale nel mio cuore n.d.r.) quello dello scudetto. Che non arrivò per caso. Il presidente Arrica aveva messo in piedi una squadra formidabile, pezzo dopo pezzo. Quella squadra avrebbe dovuto vincere la stagione precedente, avevamo Albertosi, il tandem Riva-Boninsegna, non c’era nulla di meglio. Purtroppo il presidente della Federazione all’epoca era Artemio Franchi e lo conquistà la Fiorentina. Ma l’anno dopo non ce ne fu per nessuna squadra, fu un successo storico, di giocatori che rappresentavano una famiglia, una cosa sola sia con i tifosi che con la Sardegna».

RICORDO DELLO SCUDETTO – «L’ultima gara con il Bari. Non ci fecero timbrare l’abbonamento e così facemmo entrare tante altre persone. Alla fine la tribuna dello stadio era talmente piena che tremava, quando segnò Gigi Riva ondeggiava. Quando segnò la Lazio stava vincendo con la Juventus mi venne paura che cadesse giù tutto, la gente era pazza di gioia. Un successo storico».

GIGI RIVA – «Era un amico. Non era semplice prendere confidenza con lui, era molto serio, era più sardo dei sardi; prima ti studiava prima e poi aveva una sensibilità diversa. Ricordo una volta che eravamo in via Dante e scorse un clochard e lo sgridò poiché rimproverò poiché non poteva vivere così. Dopo gli allungò una banconota, una cosa faceva ogni volta che lo incrociava. Una voltà giocò con la tonsillite e segnò due gol, a fine partita ebbe le convulsione».

SOGNO – «È come se avessi davanti questa immagine, quando vado all’Unipol Domus dentro di me spero per poter rivivere le emozioni non lo scudetto ma del Cagliari in Europa. E’ possibile, ci vorrà tempo e fortuna ma chissà».

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