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·2 juin 2025

Serie A: otto allenatori in cerca di una panchina – il punto su Mancini, Pioli, Thiago Motta, Palladino, Baroni, Gilardino, Farioli e De Rossi

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Serie A, il valzer delle panchine grande protagonista: le ultime su Mancini, Pioli, Thiago Motta, Palladino, Baroni, Gilardino, Farioli e De Rossi

Otto allenatori italiani, tra big ed emergenti, sono in cerca di panchina in una Serie A ancora piena di incognite: Juventus, Fiorentina e Atalanta devono scegliere, e altri club potrebbero presto cambiare guida, Inter in primis. Come riportato da la Gazzetta dello Sport si fanno i nomi di Mancini e Pioli per la Juve, mentre Farioli e Palladino ambiscono a un salto di qualità. Thiago Motta, dopo l’addio alla Juve, potrebbe tornare all’Inter o ripartire dall’Atalanta. De Rossi è ideale per la Fiorentina, Gilardino invece potrebbe avere bisogno di un progetto meno ambizioso. Anche Baroni resta una candidatura solida per chi cerca equilibrio. Di seguito i loro profili tracciati dalla Rosea.

ROBERTO MANCINI

Roberto Mancini manca dal lavoro quotidiano di club da sette anni, dopo le esperienze con lo Zenit, l’Italia campione d’Europa e l’Arabia Saudita. Nonostante il lungo distacco, resta un tecnico con idee moderne, capace di passare dal 4-3-3 offensivo al più prudente 3-5-2. Il suo ritorno in panchina potrebbe avvenire solo in grande stile: la Juventus sembra l’unica destinazione all’altezza. Alla rosa bianconera servirebbe forse più qualità in mezzo, ma per il Mancio, che unisce carisma, visione e stile, non sarebbe un ostacolo. Ha il profilo giusto per guidare un progetto ambizioso.


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STEFANO PIOLI

Stefano Pioli ha plasmato il Milan campione del 2022 con un calcio moderno, verticale e aggressivo, costruito su occupazione razionale degli spazi e spinta costante. La sua carriera è segnata da una continua evoluzione: moduli fluidi, terzini offensivi, trequartisti dinamici e un possesso finalizzato al dominio territoriale. L’esperienza al Milan si è chiusa per logorio, ma il valore del lavoro resta evidente. Se dovesse lasciare l’Arabia, sarebbe un profilo ideale per la Juventus: conosce la pressione, ha vinto, e saprebbe trasmettere ambizione e spirito di rivalsa a una squadra da ricostruire.

THIAGO MOTTA

Thiago Motta ha vissuto un flop alla Juventus, ma le sue idee restano solide: un calcio che unisce posizionamento e relazioni, ispirato a Guardiola e Luis Enrique, con soluzioni innovative come la libertà data ai centrali difensivi. Dopo il Bologna, dove ha brillato, potrebbe rilanciarsi in un contesto più adatto. L’Inter, con una base tattica affine, potrebbe accoglierlo, anche se manca di esterni offensivi puri. L’Atalanta sarebbe invece una sfida meno traumatica: Motta conosce il modello Gasperini e ha già mostrato la capacità di alzare il pressing, marchio distintivo della Dea negli ultimi anni.

RAFFAELE PALLADINO

Raffaele Palladino ha chiuso la stagione con il miglior piazzamento della Fiorentina dal 2015, ma ha scelto di dimettersi, forse puntando a una panchina più prestigiosa. La sua Viola è stata solida in difesa e micidiale nelle ripartenze, rigenerando giocatori come Kean. Più attendista che aggressiva, la squadra ha sofferto contro avversari chiusi, confermando uno stile più reattivo che propositivo. Pur accostato a Gasperini, Palladino si distingue per un approccio meno feroce e più strategico, con gioco su distanze lunghe. Potrebbe somigliare più ad Allegri, anche per formazione juventina: la Juve resta una possibilità intrigante.

MARCO BARONI

Marco Baroni ha reso la Lazio una delle sorprese del campionato, pur frenata nel finale. Dopo l’impresa salvezza a Verona, ha portato a Roma un gioco dinamico, fondato su centrocampo rotante, terzini in spinta e “movimenti fuori linea” di ali e trequartista. Notevole l’intesa tra Guendouzi e Rovella, vero cuore del sistema. L’Inter sarebbe compatibile per princìpi, ma mancano esterni di corsa, fondamentali nel suo calcio. Dopo l’esperienza romana, un salto così potrebbe essere prematuro. La Fiorentina, invece, rappresenterebbe una destinazione più adatta: lì, come a Verona, Baroni potrebbe plasmare una squadra efficace anche senza interpreti ideali.

ALBERTO GILARDINO

Alberto Gilardino ha guidato il Genoa a una brillante promozione e a una salvezza tranquilla in Serie A, con un undicesimo posto da record per una neopromossa. Il suo calcio, ispirato ai concetti di Gasperini (pressing alto, esterni offensivi), ha mostrato idee chiare e aggressività, pur senza un legame profondo con il maestro. L’esonero di novembre lo ha frenato, ma il percorso resta solido. L’Atalanta, per storia e richieste, rappresenterebbe uno step forse prematuro. Meglio per il Gila cercare una piazza meno pressante dove ripartire e confermare la propria crescita in panchina dopo la prima vera delusione.

FRANCESCO FARIOLI

Francesco Farioli, 36 anni, è uno dei tecnici italiani più promettenti all’estero. Dopo esperienze positive in Turchia e Francia, ha riportato l’Ajax in Champions e gestito situazioni complesse con grande lucidità. Il suo calcio si fonda sul possesso, con terzini che si accentano, mezzali che attaccano lo spazio e un’organizzazione offensiva coraggiosa ma equilibrata: le sue squadre sono state le migliori difese nei rispettivi campionati. Giovane, ambizioso e brillante, Farioli sarebbe un profilo intrigante per un club come la Juventus, dove ritroverebbe anche Khephren Thuram. Scommessa affascinante, ma già supportata dai risultati.

DANIELE DE ROSSI

Daniele De Rossi ha iniziato la carriera da allenatore con idee moderne e un approccio flessibile, spaziando tra sistemi come 4-3-3, 4-2-3-1, 3-4-2-1 e 3-5-2, sempre con attenzione all’occupazione degli spazi e al gioco posizionale orientato al dominio. L’esperienza prematura alla Roma non gli ha permesso di sviluppare appieno il suo potenziale, ma la sua mente curiosa e il passato da centrocampista lo rendono un tecnico promettente. Per il futuro, un passo intermedio come la Fiorentina sarebbe ideale per crescere e consolidarsi verso una grande panchina.

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