Sampnews24
·14 février 2025
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Pietro Accardi, direttore sportivo della Sampdoria dallo scorso giugno, si è adoperato molto in questa finestra invernale di calciomercato per rattoppare le falle di una squadra estremamente in difficoltà in questa stagione di Serie BKT.
In particolare, nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport, il dirigente blucerchiato ha fatto chiarezza e delucidato alcune proprie decisioni. Ecco le sue parole sulla condotta della squadra di Semplici in questo inizio di 2025:
SULLE SCELTE: «Tanti cambi obbligati. Come per gli infortuni in difesa o per quelli dei portieri Ghidotti o Perisan. Poi era opportuno adattare la rosa al calcio di Semplici».
SUL CALCIOMERCATO ESTIVO: «Come valuto le mosse estive? Quel mercato aveva entusiasmato tutti. Poi il giudice supremo è il campo. Uno dei problemi è stata la rosa ampia, 31 calciatori. Qualcosa non ha funzionato. Ma non era una rosa per lottare per la salvezza».
SU CODA E TUTINO: «Facile dire oggi che hanno deluso. Se questi giocatori hanno fatto bene altrove mi devo chiedere se il contesto interno fosse quello giusto. Coda è a due gol dal record di reti in Serie BKT ed in estate Tutino ha rinunciato alla Serie A per venire qui. Sfido chiunque a dire che erano un problema».
SU PEDROLA: «Ci ha chiesto di cambiare aria e l’abbiamo accontentato. Ci servono giocatori pronti alla causa. Vi posso fare esempi contrari: Depaoli, Coda, Venuti e Benedetti hjanno avuto richieste ma sono voluti restare. Segnali forti».
SUL MERCATO INVERNALE: «Sono abituato a lavorare senza grossi budget, le idee fanno la differenza. È un calciomercato rivolto al futuro. Su Niang abbiamo un’opzione libera. Curto, Abiuso, Oudin, Sibilli e Beruatto hanno il diritto di riscatto ed Altare è in prestito per 18 mesi».
SULLE ESCLUSIONI: «La società ha comunicato loro che erano fuori dal progetto tecnico. Scelta condivisa da tutte le parti».
SULLE MODALITA’: «Sono stato anche morbido. Il mio lavoro è mettere l’ambiente nelle migliori condizioni. quanto non succede mi prendo le mie responsabilità. Ma non posso essere il solo responsabile. In estate ogni volta che chiudevo un giocatore sembravo il Papa. Non mi sento la causa di tutti i mali».
SU SEMPLICI: «Ha trasmesso subito serenità. Bravo ad entrare nella testa dei giocatori».
SU NIANG: «Lo conosco bene. Quando l’ho preso a Empoli mi aveva detto delle cose che poi ho riscontrato. Lui se ti dice una cosa poi la fa. Niang è sembra stato un pallino del presidente Manfredi. Mi aveva chiesto di portarglielo già in estate».
SU YEPES: «Trattiamo da due mesi. Faremo di tutto ma su di lui dormo tranquillo. Anche se non dovessimo trovare l’accordo lui vuole bene alla Samp, darà sempre il massimo».
SUGLI OBIETTIVI: «Focalizziamoci sulla prossima partita. Il nostro obiettivo è il Sudtirol. Poi vedremo».