Zerocinquantuno
·28 septembre 2024
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Dietro l’angolo c’è il Liverpool ma Anfield può attendere, prima c’è un’Atalanta ferita da addomesticare tra le mura amiche del Dall’Ara, per dare continuità alla vittoria di Monza ed entrare nella parte sinistra della classifica. Il Bologna va a caccia della prima vittoria casalinga della stagione e per l’occasione Italiano schiera la miglior formazione possibile o quasi, un 4-3-3 sorretto in mediana da Freuler (capitano di serata), con Aebischer e Fabbian mezzali e un tridente formato da Orsolini, Castro e Ndoye. Sul versante opposto Gasperini, reduce dal sorprendente k.o. interno contro il Como, disegna invece un 3-4-2-1 con Djimsiti a guidare la difesa, Bellanova e Ruggeri larghi sulle fasce e il tandem Brescianini-De Ketelaere alle spalle dell’unica punta Lookman. Davanti a 27 mila spettatori la gara dei rossoblù comincia con un esagerato cartellino giallo a Freuler dopo appena 20 secondi per fallo su Bellanova, poi al 6’ Castro si avventa di testa su un cross di Lykogiannis ma non inquadra il bersaglio. I nerazzurri rispondono con una staffilata alta di Kossounou dal limite, quindi al 10’ Carnesecchi dice di uno ad una volée ravvicinata di Ndoye ma il guardalinee vanifica tutto per fuorigioco. Al 16’ compare nel match anche Orsolini, che recupera alto il pallone ma si intestardisce e non serve nel mezzo Castro, mentre al 18’ arriva la prima ghiotta chance per la Dea: filtrante di De Ketelaere per Lookman, diagonale in corsa e paratissima di Skorupski col piede. Passano alcuni istanti e dall’altra parte Posch (in crescita rispetto alle ultime uscite) lancia Castro, che calcia senza pensarci su ma viene murato in corner da Djimsiti. La partita si fa man mano sempre più fisica (al 23’ Beukema protesta per una gomitata in area di Kolasinac, ma arbitro e VAR lasciano correre), e l’unico altro sussulto lo si ha al 38’ su un tentativo ravvicinato di Brescianini neutralizzato da Skorupski. Nella circostanza l’ex Frosinone si fa male e deve uscire: dentro Samardzic, che si presenta con un tiraccio sbilenco. E allora si va al riposo sullo 0-0. Il secondo tempo si apre con Urbanski per uno spento Fabbian ma soprattutto con l’immediato vantaggio del BFC: percussione di Ndoye e palla consegnata a Castro, che con un super movimento si libera del suo marcatore e indirizza poi uno splendido destro a giro nell’angolino lontano. Terzo gol consecutivo per ‘El Toto’ e Dall’Ara in delirio. Sembra la scintilla in grado di accedere la serata, ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e infatti al 5’ la gara cambia di nuovo: Lucumí, fin lì tra i migliori, ha uno dei suoi sporadici passaggi a vuoto, regala la sfera a De Ketelaere e lo stende in area. O almeno, per l’arbitro Rapuano è così, con annesso cartellino giallo dal colombiano. Il VAR Massa, però, interviene e segnala che il fallo è avvenuto fuori area, dunque niente rigore ma espulsione per aver interrotto una chiara occasione da gol. Sulla punizione conseguente l’Atalanta effettua uno schema e Bellanova batte a rete da sottomisura colpendo la traversa. Italiano, che perde il suo trascinatore Castro per un fastidio al polpaccio (al suo posto Dallinga) corre ai ripari sostituendo Orsolini con Casale e in seguito inserendo anche Erlic per formare una sorta di 3-5-1, mentre Gasperini cala via via le carte offensive Retegui, Cuadrado, Pasalic e Zaniolo. Gli ospiti spingono forte ma i padroni di casa, con cuore e compattezza, reggono l’urto fino agli ultimi minuti, quando le chance per segnare cominciano ad essere troppe: al 40’ uno-due tra Zaniolo e Lookman e conclusione a lato del nigeriano, al 43’ rasoiata di Samardzic sul palo e successivo tap-in di De Ketelaere stoppato da Beukema, e al 45’ sontuoso mancino a rientrare dai venti metri dello stesso trequartista serbo che si adagia in rete senza dare scampo a Skorupski. È una mazzata ma ‘fortunatamente’ rimane l’unica dell’incontro, perché al tramonto del recupero Cuadrado si avventa su un tiro-cross di Lookman ma a porta quasi sguarnita non riesce a insaccare. Sarebbe stata una punizione eccessiva per un buonissimo Bologna, che in parità numerica ha giocato alla pari se non meglio dell’Atalanta e con l’uomo in meno ha sfoderato un atteggiamento gladiatorio che tutto sommato avrebbe meritato miglior sorte. La squadra cresce, le scelte di Italiano convincono, resta però il problema dello scarso apporto dei nuovi acquisti: si spera che la magica notte di Liverpool ci regali qualche nuovo protagonista.
BOLOGNA-ATALANTA 1-1
BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumí, Lykogiannis; Fabbian (1’ st Urbanski), Freuler, Aebischer (23’ st Erlic); Orsolini (9’ st Casale), Castro (23’ st Dallinga), Ndoye (39’ st Holm). A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Corazza, De Silvestri, Miranda, Moro, Dominguez, Iling-Junior, Karlsson, Odgaard. All.: Italiano
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou (18’ st Retegui), Djimsiti, Kolasinac (34’ st Zaniolo); Bellanova (18’ st Cuadrado), Ederson, De Roon, Ruggeri (34’ st Pasalic); Brescianini (45’ pt Samardzic), De Ketelaere; Lookman. A disp.: Rossi, R. Patricio, Del Lungo, Godfrey, Palestra, Zappacosta, Sulemana. All.: Gasperini
Arbitro: Rapuano di Rimini Ammoniti: 1’ pt Freuler (B), 29’ pt Bellanova (A), 33’ pt Kossounou (A), 35’ pt Fabbian (B), 28’ st Ederson (A), 34’ st Skorupski (B) Espulsi: 6’ st Lucumí (B) Marcatori: 1’ st Castro (B), 45’ st Samardzic (A) Recupero: 3’ pt, 4’ st Note: 27.126 spettatori
Simone Minghinelli
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Foto: bolognafc.it
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