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·25 juin 2025

Salvatore Foti: “Mi manda Mourinho”

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Corriere dello Sport (G. Marota) – Il secondo di Mourinho, Salvatore Foti, si racconta. Con la consapevolezza di chi è pronto per mettersi in proprio.

Dicono che lei sia una sorta di amuleto: quando Mourinho è squalificato lei non perde quasi mai. Qualcuno a Roma scrisse che era diventato famoso tanto quanto lui.


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“Josè è un personaggio planetario ed essere suo vice ti rende forse il vice più noto del mondo. Ma provate a fare una passeggiata con lui a Villa Borghese o a Piazza di Spagna: vi rendete conto del significato della parola celebrità”.

Dieci anni da vice sono tanti: vuole specializzarsi alla Tassotti?

“In realtà mi piacerebbe iniziare a camminare da solo. A Mourinho ne ho già parlato. Ho preparato quasi 400 partite, la gavetta è stata abbondante”.

Cosa ha imparato di più da Mourinho?

“L’importanza di creare una mentalità collettiva vincente. Unire le persone in un’idea non solo di campo è la cosa più difficile. Noi a Roma ci siamo riusciti e qualcuno l’ha pure minimizzato. Ricordo solo le due finali europee in due anni: una vinta e l’altra…beh sappiamo tutti cosa ci hanno fatto”.

Qualcosa si è rotto dopo Budapest.

“Per 20 giorni sono rimasto chiuso in casa. Siamo ripartiti con il fardello del fair play finanziario. Poi la squadra ha ripreso a giocare e a ottenere risultati. In un momento di difficoltà ci hanno mandato via. A dicembre eravamo quarti. Non ho mai visto una cosa del genere. Non so quale fosse il rapporto del mister con la proprietà , di sicuro era diventato un parafulmine”.

Da ex attaccante, tra quelli che ha allenato, riuscirebbe a tirar fuori un profilo ideale?

“Prendo il sinistro, la fantasia e il dribbling di Dybala e il destro, l’altruismo e la visione di Dzeko. Poi ci metto i numeri di Lukaku e l’esempio nel lavoro quotidiano di Tadic”.

Dicono che Paulo non sia adatto al gioco di Gasperini.

“L’unica preoccupazione degli allenatori deve la salute di Dybala”.

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