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·23 avril 2025

Real Madrid, Davide Ancelotti vuole una panchina: si distaccherà da Carlo?

Image de l'article :Real Madrid, Davide Ancelotti vuole una panchina: si distaccherà da Carlo?

Con il futuro di Carlo Ancelotti appeso ad un filo, anche il figlio Davide inizia a progettare il suo futuro lontano dal Real Madrid. L’idea del classe ’89 è quella di iniziare una carriera da allenatore in solitaria.

Tale padre, tale figlio? Se non per i risultati (pochi saprebbero replicarli), quantomeno per il percorso intrapreso nel mondo del calcio. Con Carlo Ancelotti sempre più vicino a lasciare il Real Madrid, anche il figlio Davide (vice-tecnico dei Blancos) è pronto a cambiare aria. Ma, secondo quanto trapela dalla Spagna, non lo farà insieme al padre: bensì, ”da solista”. Un progetto ambizioso, quello della carriera da capo-allenatore, che il classe ’89 persegue da tempo. E che, mai come adesso, è in procinto di realizzarsi.


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La gavetta, le lodi e le prime offerte: Davide Ancelotti pronto per una panchina?

Davide, figlio di Carlo. L’allievo e il maestro. Un rapporto che va oltre il lavoro: immaginare il perché è semplice. Ma Ancelotti jr, più di quanto si possa credere, ha rivestito un ruolo di vitale importanza all’interno dello staff del padre. Inizia a 24 anni, sempre nel Real Madrid, come braccio destro dell’allora preparatore atletico Giovanni Mauri. Poi, una girandola di esperienze al fianco del suo mentore e un progressivo assalto alle gerarchie dello staff: Bayern Monaco prima, in seguito Napoli ed Everton. Successivamente, il grande ritorno dove tutto è iniziato: il Real Madrid. Davide è oramai consolidato vice-Ancelotti, ma non vive nell’ombra del padre: ha un ruolo cruciale. Emblematica, in tal senso, la scelta di inserire Joselu nella semifinale di Champions League della passata stagione contro il Bayern Monaco. Conosciamo tutti l’epilogo di quella partita.

Esperienza, leadership e capacità di creare empatia con i giocatori: sono prerogative che Davide coltiva e assorbe nel tempo. E che un giocatore nello specifico gli riconosce tutt’oggi: Fabian Ruiz.

”Incontrarlo è stato un passo molto importante nella mia carriera . Fin dall’inizio ha creduto in me, e non è stato facile ripagare quello che ha pagato il Napoli per me, ero un giocatore che non aveva giocato molto in Liga con il Betis. Se non fosse stato per lui, non sarei qui”.

Dalle parole, adesso, Ancelotti vuole passare ai fatti: vuole dimostrare. Fino a questo momento ha declinato tutte le proposte per seguire il padre, tra cui le panchine di Leicester e Stade Reims. Inoltre, ha allontanato prontamente i rumors dall’Arabia Saudita. Desidera un progetto stimolante, spalmato sul lungo termine, in cui tempo e fiducia fungano da motore per una convivenza appagante. Chi gli permetterà di compiere il grande salto?

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