Pizzimenti: «Borrelli ora ce lo vedo bene al Cagliari. Angelozzi penso che sia…» | OneFootball

Marcello Pizzimenti, ex direttore sportivo della Reggiana, ha rilasciato delle dichiarazioni sulla punta Gennaro Borrelli e sul collega Guido Angelozzi

Marcello Pizzimenti, ex direttore sportivo della Reggiana, ha offerto il suo punto di vista su due figure che hanno fatto parlare di se nell’ultimo periodo. Si tratta dell’attaccante classe 2000 Gennaro Borrelli e del collega Guido Angelozzi, attuale direttore sportivo del Cagliari. Le sue dichiarazioni gettano luce sulle qualità del giocatore e sull’operato valido e lungimirante del dirigente catanese.

Gennaro Borrelli

Pizzimenti, con la sua esperienza nel settore, ha analizzato per TMW le caratteristiche e il potenziale di Gennaro Borrelli. L’attaccante, pur essendo ancora giovane, ha già mostrato doti interessanti che lo rendono un profilo da tenere d’occhio. L’ex DS della Reggiana ha sottolineato che il suo acquisto potrebbe fare le fortune tanto del giocatore quanto della stessa società sarda.

Le parole di Pizzimenti su Borrelli offrono una prospettiva da addetto ai lavori, suggerendo che il ragazzo ha le carte in regola per affermarsi a livelli importanti, e che il suo percorso di crescita è ancora in pieno svolgimento.

Guido Angelozzi

L’intervento di Marcello Pizzimenti si è esteso anche a Guido Angelozzi, il direttore sportivo del Cagliari. Tra colleghi del settore, l’apprezzamento reciproco non è scontato, e le parole di Pizzimenti su Angelozzi sono un chiaro segnale di stima professionale.

L’elogio di Pizzimenti a Angelozzi rafforza la reputazione di quest’ultimo come uno dei direttori sportivi più competenti e rispettati nel panorama calcistico italiano, un vero “uomo di mercato” capace di incidere profondamente nelle squadre in cui opera. Le sue parole:

«Vedo bene anche Borrelli, nuovo acquisto del Cagliari, ma Guido Angelozzi è un grande talent scout. Bisogna dare spazio ai giovani, dobbiamo cercare di cambiare la linea. In Italia abbiamo sempre paura di far giocatori i giovani perché pensiamo sempre che i calciatori esperti possano darci qualcosa in più».