Calcio e Finanza
·9 juillet 2025
Pier Silvio Berlusconi: «Cedere il Monza era giusto per il club e per noi»

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·9 juillet 2025
«Sono felicissimo di Gattuso e Allegri. Spero che facciano bene. Sono due persone che apprezzo». Lo ha detto l’AD di Mfe-Mediaset Pier Silvio Berlusconi, a margine della presentazione dei nuovi palinsesti della tv di Cologno Monzese. Cedere il Monza al fondo americano Beckett Layne Ventures, «era giusto per il Monza e per noi», ha aggiunto il numero uno del Biscione.
Berlusconi ha ribadito la sua concentrazione sul ruolo imprenditoriale, ma non esclude possibili scenari futuri, anche lontani dall’ambito strettamente televisivo. «Io ho una grande passione verso le persone normali: se prendo un traghetto per le Cinque Terre e la gente mi assale, mi chiedo: che fortuna ho per ricevere tante dimostrazioni di affetto? Sento che questa passione mi travolge e tendo a farla coincidere con la politica. Ma la politica è anche compromesso, è trattativa, è tante altre cose… Io ho 56 anni, mio padre ne aveva 58 quando entrò in politica. Oggi non ho nessuna intenzione e non penso alla politica, ma guardando al futuro non escludo – come non escludo tante altre cose – che a un certo punto possa dire: sai che c’è, una sfida completamente nuova, perché no? Oggi comunque questa idea non ha nessuna concretezza», ha raccontato.
Pur sottolineando di non avere piani politici, Berlusconi non chiude la porta a un possibile impegno più avanti, magari seguendo le orme del padre Silvio. «Oggi lo apprezzo più di prima, mi manca più di prima», ha spiegato. «E se fosse stato in vita si sarebbe scatenato, avrebbe fatto la qualunque, anche sfiorando ciò che potrebbe essere considerato eccessivo, per tentare di fermare queste due follie che sono le guerre tra Russia e Ucraina e Israele e Palestina. Sarebbe stato male, avrebbe fatto di tutto, non so se riuscendoci, ma qualcosa avrebbe fatto».
Sul fronte industriale e strategico, Berlusconi si mostra aperto a collaborazioni, anche con i cechi di Ppf, ma con dei limiti chiari: «Una collaborazione è assolutamente possibile. Sì, guardiamo avanti: un socio forte più finanziario, con esperienza nel mondo dei media non ci dispiacerebbe, ma noi vogliamo avere la possibilità di indirizzare il nostro progetto paneuropeo». Tuttavia, mette in guardia: «Nei casi di collaborazione che ho sperimentato si va in difficoltà. Si può essere soci anche paritetici, ma per un progetto così ambizioso devi farlo in autonomia».
Riguardo alla possibile revisione dell’offerta pubblica su Prosieben Berlusconi ha mantenuto il punto: «Rilanciare il prezzo dell’Opa su Prosieben? Tutto è possibile, vedremo. Il prezzo che, nel caso di rialzo dobbiamo decidere, è il prezzo più alto che siamo disposti a pagare e un prezzo giusto al quale siamo disposti a vendere. Non si può dire che è molto probabile che noi rilanceremo: ce la giocheremo fino al 13 agosto».
E sul piano strategico ha concluso: «Non c’è una prima opzione: se per caso noi guardiamo a Itv e ci innamoriamo di Itv e capiamo che l’operazione Prosieben costa troppo cambiamo strada, ma non siamo rinunciatari. È una partita a scacchi, non è che stiamo lì fermi e alziamo dello 0,1 perché loro rialzino ancora e noi poi vendiamo. Noi vogliamo il nostro progetto paneuropeo».