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·3 novembre 2024

đŸŽ™ïž Pecchia: “Genoa? È una squadra viva. Saranno out Hernani e Valenti”

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Pecchia, tecnico del Parma, ha parlato in vista del Genoa. Ecco le sue parole, riportate da TMW:

Contro le grandi avete fatto sempre bene, come si fa a ripetersi anche contro avversari chiusi che lasciano meno spazi? “Bella domanda. Mi sento di essere solo parzialmente d’accordo. Il Genoa non ù una brutta squadra e noi abbiamo fatto le nostre prestazioni anche contro Como, Lecce, Bologna. Vogliamo continuare a farle, anche domani contro il Genoa. La nostra organizzazione ù chiara, vogliamo portarla su ogni campo in casa come in trasferta, contro chiunque. Quello che manca in questo momento ù la vittoria, ma ù chiaro che vogliamo giocare a calcio in questo modo”.


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Il Genoa Ăš in un momento complicato, che avversario ti aspetti? “Ho visto le ultime partite e al di lĂ  di ciĂČ che si dice, che fa parte del calcio, Ăš una squadra viva, che anche contro la Fiorentina si Ăš giocata la sua partita. Hanno energia e voglia di rimanere sempre dentro, con quella giusta dose di esperienza per gestire questi momenti. Io penso a ciĂČ che dobbiamo fare noi, conosciamo le qualitĂ  dell’avversario, la partita da fare sul campo puĂČ esser diversa rispetto a quella di mercoledĂŹ ma rimane un avversario con un’idea precisa”.

Come sta la squadra e soprattutto a che punto ù Estevez, visto che hai perso Hernani: “Rispetto a quando ù venuto in panchina con l’Empoli, ha aggiunto energie ed ù pronto per una tenuta limitata. Migliorano anche le condizioni di Benedyczak, abbiamo perso Hernani e si ù fermato anche Valenti, ma il resto del gruppo sta bene”.

A livello psicologico puĂČ esserci qualche difficoltĂ  nell’alternare sfide tra grandi squadre e piccole? “E’ vero che risaltano di piĂč le prestazioni contro le big, una neopromossa che gioca con il Milan, va a Napoli e a Torino nello stesso modo che affronta le altre va piĂč in risalto. Ma anche nelle altre partite in cui non abbiamo ottenuto il risultato o abbiamo perso, la squadra Ăš stata dentro. Abbiamo commesso degli errori e lo abbiamo pagato a caro prezzo, questo Ăš chiaro e ci stiamo lavorando. Sono partite che ci sono scivolate di mano, per nostri errori. Ma vogliamo far divertire la gente e i nostri tifosi, non solo con un calcio spettacolare ma chiaramente per la vittoria, si lavora per questo”.

Sulle palle inattive subite tanto e siete poco pericolosi: “Sviluppiamo le palle inattive in modo diverso, non cerchiamo la battuta diretta in area. Sfruttiamo le caratteristiche dei giocatori, abbiamo trovato il gol contro l’Udinese e anche a Torino su uno sviluppo, c’ù la voglia di sfruttare meglio queste opportunitĂ . In fase difensiva invece, per quella che Ăš la nostra struttura, abbiamo difeso abbastanza bene in queste partite. A Torino invece mi fa dispiacere perchĂ© eravamo nelle posizioni giuste ed era evitabile”.

Si pensava che con il salto di categoria ci fosse piĂč selezione, invece stai puntando ancora sul tutti dentro. Questa Ăš la vostra forza? “Se ne parla meno perchĂ© non voglio esser ripetitivo ma questa per me Ăš la base su cui costruire una squadra e un’organizzazione di calcio. Se non c’ù questo clima e questo forte senso di appartenenza, i valori tecnici poi vengono espressi in tono minore. Continuo a dire che ho bisogno di tutto il gruppo, tutti dentro. Pretendo da tutti, anche da chi finora Ăš rimasto ai margini, da loro pretendo ancora di piĂč perchĂ© non Ăš semplice star fuori. Negli allenamenti pretendo ancora di piĂč da loro, perchĂ© per chi gioca Ăš piĂč facile avere gratificazione”.

Qual Ăš stata la reazione dopo il pareggio di Torino? “C’era la rabbia giusta dopo una partita giocata in quel modo e non vinta, perĂČ dobbiamo trasformarla in energia positiva da metter sul campo. Quando una squadra lavora bene per novanta minuti sempre dentro la partita, bisogna arrabbiarsi se non porti a casa la vittoria”.

Il Genoa costruisce dal basso ma sembra soffrire il pressing: “E’ una squadra con buona struttura fisica, molto viva, riesce a palleggiare e anche nella costruzione e nel gioco diretto ù rognosa da difendere. Ha struttura con Pinamonti, Thorsby e altri giocatori tra le linee”.

Di recente son passati al 3-5-2, sfruttando la spinta sulle corsie. E’ quella l’insidia? Ti aspetti un avversario chiuso? “Tanto dipenderĂ  da cosa faranno, io posso provare a immaginare cosa faranno, ma sarĂ  il campo a dirci il loro atteggiamento. Noi dobbiamo avere la pazienza giusta e la voglia di giocare ancora piĂč in velocitĂ . Quando si gioca di prima in zona centrale, assumersi il rischio di poter sbagliare per trovare la via del gol. Va trovata in tutti i modi, anche con i tiri dal limite e con i cross, attaccando la porta in ogni situazione. La loro forza non Ăš solo sulle fasce ma anche in zona centrale, ha giocatori di forza e struttura che posson far la differenza”.

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