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·16 septembre 2024

Nuovo stadio a Milano: da Bovisa a Portello, 16 anni di progetti falliti

Image de l'article :Nuovo stadio a Milano: da Bovisa a Portello, 16 anni di progetti falliti

Nella telenovela sullo stadio, sembra di essere tornati indietro di cinque anni. Ma in realtà – ricorda Il Corriere della Sera – è già dal 2008, 16 anni fa, che si pensa a uno stadio più moderno, dopo l’ultimo intervento sul Meazza (il terzo anello per i Mondiali del 1990). Quell’anno l’Inter di Moratti individuava infatti alla Bovisa, tra Rho-Pero, Rozzano e Sesto, l’area giusta.

Un progetto destinato a restare sulla carta (e sul sito del progettista Stefano Boeri), così come — otto anni più tardi — lo “stadio Berlusconi” all’epoca della dirigenza della figlia Barbara al Portello, disegnato da Arup ma naufragato per i costi di bonifiche dei padiglioni dell’ex Fiera, in era Covid diventati ospedale per le terapie intensive.


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La separazione tra Inter e Milan, già vissuta nel remoto passato con l’Arena Civica e il Meazza, non si concretizza, e i club tornano a ragionare insieme. San Siro, dunque. Non al Meazza, ma nell’area adiacente, oggi giardini Facchetti e Maldini, per cui i due club lanciano una gara. È il tempo della “Cattedrale” di Populous, preferita agli “Anelli” di Manica-Cmr: siamo nel 2019.

In parallelo si svolge l’iter del Dibattito pubblico, in cui emergono le criticità (volumetrie, verde e no di residenti e nostalgici che propongono diversi piani di restyling del Meazza). Un iter vagliato dal Consiglio comunale, poi arenatosi sulla lievitazione dei costi post-Covid (saliti da 600 a 800 milioni) e sul vincolo pendente sul secondo anello del Meazza, che scatterà “automaticamente” dal 2025.

A indicare alternative c’è ancora la voce di Boeri che propone una collocazione traslata e rialzata per il suo “Stadio-bosco”, oltre al Milan che mai ha abbandonato i piani B, le aree Falck a Sesto o addirittura La Maura, mentre l’Inter appare più aperta a un restauro. Una sfilata di rendering che all’improvviso svolta verso l’hinterland. Il Milan con Manica a San Donato (sull’area San Francesco acquistata per 40 milioni) e l’Inter a Rozzano.

Ora si torna a parlare del Meazza, con il piano WeBuild, bocciato nei giorni scorsi dai club dopo mesi di adescamenti, e dell’area di fianco, quella della “Cattedrale”. Gli ostacoli rimangono il vincolo sul vecchio stadio e i costi delle sue aree esterne.

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