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·28 juin 2025
“Non il nemico, ma il silenzio degli amici”: il figlio di Zeman rompe il silenzio e lancia un’accusa indiretta

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·28 juin 2025
A distanza di mesi dall’ischemia che ha colpito Zdenek Zeman, figura iconica e controversa del calcio italiano, suo figlio Karel Zeman ha affidato ai social un messaggio dal tono amaro e profondamente riflessivo.
Un post che, oltre a celebrare la forza ritrovata del padre, contiene anche una critica implicita rivolta a coloro che, secondo lui, sono rimasti in silenzio nel momento più difficile.
Il post: una citazione che dice molto “Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.” Una frase celebre di Martin Luther King che non ha bisogno di commenti. Ad accompagnarla, una fotografia significativa: padre e figlio abbracciati, entrambi sorridenti, come a voler chiudere simbolicamente un capitolo doloroso.
Il riferimento è chiaro: l’ischemia che ha colpito Zeman nel febbraio scorso, che ha comportato il ricovero in terapia intensiva e un successivo percorso riabilitativo complesso. Un evento drammatico che ha allontanato il tecnico boemo dai riflettori e, stando al post del figlio, anche da molti di quei rapporti umani che sembravano consolidati.
Solitudine e disillusione Il tono del messaggio non è quello di un semplice sfogo, ma piuttosto di una constatazione amara: nei momenti più duri, la famiglia Zeman si sarebbe ritrovata senza il supporto di chi, nel tempo, si era professato vicino. Nessun nome viene fatto, nessuna accusa esplicita. Ma il riferimento a un mondo — quello del calcio — che troppo spesso dimentica in fretta è fin troppo evidente.
Karel Zeman, che ha sempre condiviso con il padre non solo la vita privata ma anche un percorso professionale nel mondo del pallone, ha scelto un momento di apparente serenità per riaprire il discorso sul valore della lealtà e della presenza, anche e soprattutto lontano dalle telecamere.
La fragilità degli idoli sportivi Il caso Zeman evidenzia ancora una volta la fragilità delle relazioni nel mondo sportivo. I successi, le ideologie calcistiche, le battaglie pubbliche — come quelle per un calcio più pulito, da sempre care al boemo — sembrano svanire quando un personaggio scompare momentaneamente dalla scena.
Il messaggio di Karel è dunque anche una riflessione più ampia sulla memoria e sull’ipocrisia: su quanto sia facile celebrare una figura carismatica nei momenti di gloria e altrettanto facile dimenticarla quando sopraggiungono malattia, silenzio e vulnerabilità.
Un ritorno alla normalità, ma con nuove consapevolezze Zdenek Zeman, oggi sulla via del recupero, ha sempre avuto un rapporto schietto e diretto con il mondo del calcio e i suoi protagonisti. Il post del figlio rappresenta una testimonianza sincera, che va oltre la polemica: è una denuncia emotiva che solleva interrogativi su quanto contino davvero le relazioni personali in un ambiente così esposto e competitivo.
In definitiva, il post di Karel Zeman non è solo un tributo al padre, ma una lucida critica all’assenza di solidarietà in un sistema che spesso celebra i propri eroi solo finché restano utili. E quando questi scompaiono dai riflettori, il silenzio che li circonda diventa un’eco assordante.
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