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·2 août 2025
đ€ Modena, Sottil: âAlla Samp ho dato il massimo, non provo rancore. Competitivi anche senza Palumbo, possiamo stare tra le miglioriâ

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·2 août 2025
Andrea Sottil, tecnico del Modena, si Ăš concesso a una chiacchierata sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.
âEsordio con la Samp? SĂŹ, avrĂČ emozioni particolari. Ă andata come sappiamo, ma senza rancore. Ho giocato nel Genoa dando il massimo, ho allenato la Samp sempre col massimo impegno. Sono un professionista, anche questo fa parte del lavoro. E quel giorno (lunedĂŹ 25, ndr), visto lo stadio e la cornice, dovremo essere bravi a farci trovare pronti».
Sarete piĂč avanti voi nella preparazione.«Grazie alla societĂ ho potuto fare il ritiro con la squadra quasi al completo, abbiamo fatto gruppo e portato avanti bene la condizione fisica, mettendo dentro i miei principi di gioco».
Con la Sampdoria vinse 3-1 a Modena: forse ha lasciato un bel ricordo al BragliaâŠÂ«Una partita molto combattuta, vinta con le giocate di Coda e Tutino. Avevo piacere di conoscere questa proprietĂ , lâho fatto ed essere venuto qui a lavorare mi rende molto carico».
ComâĂš la squadra?«Studiata nei minimi particolari, costruita con grande logica. Le mie idee combaciano con quelle della societĂ , credo che saremo molto competitivi».
Anche senza Palumbo?«Qui ha fatto grandi cose, ma voleva fare unâaltra esperienza e la societĂ lâha accontentato. Lâoperazione ha soddisfatto tutti. E poi da noi Ăš arrivata gente molto valida».
Sul mercato siete molto avanti: soddisfatto?«SĂŹ, soprattutto per aver agito dâanticipo, centrando tutti gli obiettivi che avevamo in testa. Manca un esterno, o un giocatore in mezzo».
Un messaggio al ds Catellani?«Con il suo scouting abbiamo scoperto ragazzi come Massolin e Nieling che nessuno conosceva».
Si fa presto a dire 3-5-2: il suo come sarà ?«Contano occupazione degli spazi e sviluppo del gioco con determinati principi. Inizieremo le partite in un modo e le finiremo in un altro».
Nel torneo scorso il Modena ha mancato lâaccesso ai playoff. Ora non puĂČ fallirliâŠÂ«Non ci nascondiamo. Meglio tenere profilo basso, perĂČ sappiamo di poter stare tra i migliori».
Che sarebbero?«Il Palermo per il mercato. Venezia, Monza ed Empoli se riescono a tenere i giocatori della A».
Il presidente Carlo Rivetti Ú piemontese come lei: come vi siete trovati?«Molto bene. Quando mi ha detto che suo nonno aveva costruito il Filadelfia, lo stadio dove sono cresciuto a Torino, mi sono emozionato».
Chi Ăš piĂč ambizioso tra voi due?«Il presidente ha un grande carisma. Poche parole, vedo la determinazione in quello in cui crede, dal centro sportivo al resto. Ă ambizioso e io pure, voglio tornare in A e quindi siamo in sintonia».
Come cambia allenare in Serie C, in B e in A?«Cambiano i calciatori, la qualità e la loro cultura del lavoro. Il mio modo di allenare credo sia migliorato, ma il metodo Ú lo stesso, con grande intensità e la palla al centro di tutto».
Cosa ha capito di questa Serie B?«Che Ú tosta. Bisogna prendere pochi gol, la fase difensiva deve essere serrata e solida. Poi davanti se hai qualità e organizzazione il gol lo trovi».
Dopo 376 partite in campo, da poco ha fatto 382 panchine. E davanti ne ha di stradaâŠÂ«Da calciatore penso di aver fatto il massimo, malgrado gli infortuni, ma mi sono divertito. Allenare perĂČ mi piace di piĂč, credo di aver fatto il percorso giusto, con tanta gavetta. Magari qualche scelta lâho sbagliata, ma fa parte del percorso».
Ă sempre stato giudicato piĂč per il lavoro che per i risultati: Ăš una gratificazione?«Grande. LâUdinese mi ha portato in A perchĂ© ha apprezzato i miei 18 mesi di Ascoli. Qui Ăš come a Udine, quello che dici viene realizzato. E comunqueâŠÂ».
Comunque?«Vincere un campionato a questo punto ci vorrebbe».
Se le dicessero che lâunico modo per tornare in A sarĂ vincere con il Modena?«SarĂČ prontissimo».
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