Matri svela un simpatico retroscena: «La mia esultanza è nata con Allegri a Cagliari, vi racconto tutto» | OneFootball

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·7 juillet 2025

Matri svela un simpatico retroscena: «La mia esultanza è nata con Allegri a Cagliari, vi racconto tutto»

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Alessandro Matri, ex giocatore di Cagliari, Milan e Juventus, ha spiegato il retroscena legato alla sua iconica esultanza: le sue dichiarazioni

Alessandro Matri, attaccante dal passato illustre con le maglie di Cagliari, Milan e Juventus, è stato protagonista di una puntata del podcast Supernova, condotto da Alessandro Cattelan. Durante la conversazione, Matri ha rivelato un aneddoto affascinante e finora inedito che riguarda la genesi della sua iconica esultanza, un gesto che lo ha contraddistinto per anni sui campi da gioco. Questo retroscena, in particolare, getta luce sul suo rapporto con un allenatore che ha segnato profondamente la sua carriera: Massimiliano Allegri.

L’esultanza nata da uno scambio di battute con Massimiliano Allegri

Il cuore della rivelazione di Matri risiede in un dialogo scherzoso avvenuto con Massimiliano Allegri durante il periodo in cui entrambi erano al Cagliari. L’ex calciatore ha spiegato che la sua caratteristica esultanza, spesso imitata dai tifosi e dagli addetti ai lavori, non è frutto di una preparazione studiata o di un’ispirazione estemporanea post-gol, ma è nata da una battuta, un vero e proprio siparietto, con il tecnico rossonero. Matri ha raccontato come Allegri, con il suo fare scherzoso ma sempre pungente, avesse l’abitudine di provocarlo bonariamente, innescando un botta e risposta che alla fine ha dato vita a quel gesto così riconoscibile.


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Dallo spogliatoio al campo: il significato di un gesto

L’aneddoto svelato da Matri a Supernova va oltre la semplice curiosità. Esso sottolinea il legame speciale che si può creare tra un giocatore e il suo allenatore, un rapporto fatto non solo di schemi tattici e indicazioni tecniche, ma anche di intesa umana e di momenti di leggerezza. L’esultanza di Matri, nata da uno scambio di battute con Allegri, è diventata col tempo un simbolo della sua gioia dopo ogni rete, un gesto che i tifosi hanno imparato ad associare indissolubilmente alla sua figura. Inoltre l’ex attaccante dei rossoblù ha raccontato un aneddoto relativo al trasferimento dal Cagliari alla Juventus, segnala oggi il sito di Tuttosport. Le sue parole:

RETROSCENA SIMPATICO DIETRO ALL’ESULTANZA – «Allegri è stato senza dubbio il mio padre calcistico. Quello a cui sono più legato. L’ho avuto in tre squadre: Cagliari, Juve e Milan. L’esultanza è nata con un mio amico, Lazzari, il primo anno con Allegri. Ci faceva giocare 20 minuti e quando perdevamo se la prendeva sempre e solo con noi due. Poi durante la settimana rideva soltanto con me e lui. Un giorno gli abbiamo detto: ‘Oh mister, fatti una chia***a!’. Un po’ per dire mollaci, giochiamo poco ed è sempre colpa nostra. Da lì è partita e alla gente piaceva”».

L’ADDIO AL CAGLIARI – «Io ho sempre esultato, tranne la prima volta con la Juve contro il Cagliari, perché era dopo quattro giorni dal trasferimento. I tifosi mi hanno insultato anche a fine gara. Ma io comunque l’addio al Cagliari per andare a Torino non lo vedevo come un tradimento, ma è stato uno step per migliorarsi con l’ambizione di chi voleva arrivare a giocare in una grande squadra».

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