Sampnews24
·14 août 2025
Marvin Cuni: «Questa nuova avventura mi affascina, il Ferraris deve darci la carica. E sui gol dico questo»

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·14 août 2025
Marvin Cuni, nuovo attaccante della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista ai taccuini de La Repubblica, parlando del suo ritorno in Italia e in Serie B in quel di Genova. Di seguito le sue parole:
ULTIMO GOL A FROSINONE – «Con il Frosinone in B ho segnato un solo gol in tre partite, prima di sbagliare e andare in Russia, dove mi sono trovato malissimo. E sa su quale campo? Al Picco, in casa dello Spezia, dove giocheremo lunedì. Non vedo l’ora di cominciare, sono eccitato al pensiero del debutto: questa nuova avventura mi affascina».
RIPETERSI IN COPPA ITALIA – «Sarebbe bellissimo ripetersi al Picco, anche perché in tribuna ci saranno i miei genitori. Vengono apposta da Monaco di Baviera, mentre la mia compagna è già qui. Faranno il tifo, io darò il massimo. Detto questo, mi fermo qui: non sono il tipo che fa promesse».
VIAGGIARE A FARI SPENTI – «La teoria di mister Donati? Trovo giusto viaggiare a fari spenti, la penso come lui. Preciso però una cosa: se vieni a giocare alla Sampdoria, sai cosa ti aspetti e che ambizioni devi avere. Puntare in alto è inevitabile: qui c’è un blasone da Serie A, la gente è abituata ai grandi livelli».
L’ENTUSIASMO DEI TIFOSI – «Alcuni tifosi mi hanno già fermato per strada quando sono andato in centro. Mi hanno incitato e fatto forza, chiedendomi di fare tanti gol. Mi hanno raccontato di più di 18 mila abbonati e di uno stadio sempre pieno, e questo deve darci grande carica».
LA PRESSIONE DEL FERRARIS – «Qualcuno l’anno scorso non sopportava la pressione del Ferraris? Per me una cosa del genere è inconcepibile. Il tifo a favore ti fa raddoppiare gli sforzi e le energie, deve essere uno stimolo enorme».
IL RUOLO IN CAMPO – «Voglio segnare, ma non parlo di cifre. Ho un’idea in testa, ma la voglio tenere per me. Voglio precisare una cosa: sono un attaccante, ho dei compiti precisi, mi si chiedono i gol e non mi sottraggo. Però io amo giocare per la squadra, correre tanto e svariare in campo: l’assist mi soddisfa quanto la rete. L’obiettivo è il successo della squadra, l’importante è che la Samp vinca. Se sarà stato protagonista, gol o assist poco conta».
IDOLI – «Sono cresciuto nelle giovanili del Bayern, ho visto fenomeni come Robben, Ribery, Muller in allenamento. Ma il mio mito è sempre stato Lewandowski. Lui e CR7, mentre ora c’è Haaland».
LA CITTA’ DI GENOVA – «Meraviglioso il mare, la costa, la zona attorno a Bogliasco. Ma anche il centro mi piace. Non mi spaventano le grandi città, sono nato a Monaco di Baviera. Ora sto ad Albaro, spero di trovare casa al più presto e di non dover vivere in albergo. Come calciatore devo essere concentrato sul campo, ma se il contorno in cui ti trovi è bello, tanto meglio».