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·29 juin 2025
Maltempo e fulmini, ecco come funziona il “Weather Delay”: il protocollo che condizionerà anche il Mondiale 2026

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·29 juin 2025
Il caso Benfica-Chelsea ha riportato al centro dell’attenzione il rigido protocollo statunitense per la gestione del maltempo negli eventi sportivi. Ecco cosa prevede, perché viene applicato e come impatterà sulla Coppa del Mondo del 2026.
Benfica-Chelsea, una partita durata quattro ore e mezza. Ma non per il calcio. Il match, valido per il Mondiale per Club, ha subito una sospensione di oltre due ore a causa dell’allerta meteo. Nessuna pioggia visibile per gran parte dell’interruzione, ma la presenza di fulmini nel raggio di 10 chilometri dallo stadio ha imposto l’interruzione immediata e l’evacuazione dell’impianto. Una misura che può sorprendere gli appassionati europei, ma che negli Stati Uniti è la norma e sarà fondamentale anche in occasione dei Mondiali 2026.
Cos’è il “Weather Delay” e perché si ferma tutto Il termine “Weather Delay” indica l’interruzione temporanea di una manifestazione sportiva a causa di condizioni meteorologiche ritenute pericolose. Non si tratta di semplice maltempo: il protocollo scatta quando esiste un concreto rischio per la sicurezza di atleti, arbitri, addetti ai lavori e spettatori.
Nel contesto nordamericano, dove il rischio legato a fenomeni atmosferici estremi è più frequente e spesso più grave rispetto all’Europa, le leghe professionistiche come NFL, MLB e MLS applicano da anni procedure molto simili. La FIFA ha adottato questo standard in occasione del Mondiale per Club, e il medesimo impianto normativo sarà utilizzato anche per il Mondiale 2026.
Quando e perché si interrompe una partita Il protocollo FIFA è chiaro: qualsiasi situazione che possa rappresentare un pericolo oggettivo comporta l’immediata sospensione della gara. Tra i criteri stabiliti, i principali sono:
Fulmini entro 10 km dallo stadio, rilevati da radar meteorologici certificati;
Venti superiori ai 65 km/h, che possono compromettere la stabilità di strutture provvisorie e la sicurezza in campo;
Visibilità inferiore a 100 metri, tipicamente a causa di nebbia o sabbia;
Terreno impraticabile per piogge torrenziali.
Nel caso specifico di Benfica-Chelsea, il sistema di rilevamento ha registrato più scariche elettriche nei pressi dello stadio, costringendo l’arbitro e il delegato FIFA ad applicare il protocollo e a sospendere la partita, poi ripresa solo dopo oltre due ore.
Il sistema di monitoraggio meteo: come funziona Ogni impianto sportivo coinvolto nel Mondiale per Club (e nel 2026 nella Coppa del Mondo) è dotato di sistemi meteorologici di ultima generazione. Le autorità utilizzano una tecnologia di rilevamento che combina radar, satelliti e sensori a terra per monitorare in tempo reale le condizioni atmosferiche locali.
Uno degli elementi chiave è la cosiddetta regola del “flash-to-bang”: si calcola il tempo tra il lampo e il tuono per stimare la distanza del fulmine. Se l’intervallo è troppo breve, la sospensione è automatica. Ogni nuovo fulmine registrato nel raggio di 10 km fa ripartire da zero un conteggio di 30 minuti: solo allo scadere di questo intervallo senza ulteriori scariche elettriche è possibile riprendere il gioco.
Impatti futuri: il Mondiale 2026 sarà “a prova di fulmine” Il “Weather Delay” non è un’eccezione, ma una procedura destinata a diventare sempre più frequente, specie considerando che il Mondiale 2026 si svolgerà in piena estate tra Stati Uniti, Canada e Messico: una fascia geografica soggetta a temporali violenti e instabilità atmosferica, specialmente in alcune regioni del Midwest e del Sud.
In vista del torneo, la FIFA sta lavorando in stretto contatto con le autorità meteorologiche e gli organizzatori locali per garantire un sistema preventivo capillare. La priorità sarà sempre la stessa: evitare ogni rischio per la sicurezza delle persone presenti.
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