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Emanuele Garbato·3 janvier 2025
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Emanuele Garbato·3 janvier 2025
Lautaro Martinez, almeno a livello mediatico, sta diventando un caso.
Il capocannoniere della scorsa Serie A nella prima parte di stagione ha messo a segno appena 7 gol con l'Inter e 10 complessivi, includendo anche le gare con l'Argentina.
La prestazione offerta nella semifinale di Supercoppa contro l'Atalanta, vinta 2-0 dai nerazzurri, è valsa una pesante bocciatura da parte della stampa. Con diverse occasioni grossolane sprecate, qualcuna anche per merito di Carenesecchi, il capitano è stato additato come peggiore in campo. Gazzetta e Corriere dello Sport gli hanno affibbiato un 5, Tuttosport addirittura ha optato per il 4 in pagella.
Unico difensore del centravanti Massimo Mauro a Sport Mediaset: "Io lo vorrei sempre un attaccante che tira 4 volte in porta e fa un assist di tacco. Ok non ha fatto gol ma io un attaccante così lo vorrei sempre. E si è sacrificato tanto"
La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Soltanto al primo anno in Italia Lautaro ha avuto una media gol/minuti peggiore di quella attuale in Serie A. 211 adesso, 223 nel 2018/19. A inizio campionato si è immaginato a un ritardo di condizione dovuto alla stagione intensa e alla Copa America, ma col passare dei mesi la situazione sta diventando problematica.
Quel che è evidente è che sul piano mentale squadra e calciatore avvertono la difficoltà. Il Toro arriva male su palloni molto semplici, sbagliando tempi e scelte. Eccesso di tensione, che viene ben prima di questioni tattiche o fisiche. I compagni fanno di tutto per aiutarlo, peggiorando la situazione. Dimarco prova a servirlo per fargli segnare il 3-0 e sulla ripartenza dell'Atalanta giunge il gol poi annullato per fuorigioco.
In un ingranaggio che appare quasi perfetto, Lautaro Martinez è l'unico elemento di incertezza e instabilità. Il suo lavoro lontano dalla porta, però, è evidente. Ne beneficia il centrocampo, che ha in lui un elemento di raccordo imprescindibile. Ne beneficia Marcus Thuram, che fa registrare numeri realizzativi senza precedenti nella sua carriera. L'Inter gioca bene anche grazie al suo 10, ma da un bomber ci si aspetta il contributo nelle marcature.
C'è una finale da giocare, che sia contro Juventus o Milan, per mutare l'inerzia di una stagione che sta diventando per lui pesante. È troppo presto per mettere in discussione il settimo miglior marcatore dell'Inter, ma soltanto una svolta può garantire un 2025 più sereno.
📸 Yasser Bakhsh - 2025 Getty Images
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