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·25 octobre 2024

Juventus, Yildiz: ”Del Piero esemplare. La 10? Onore e responsabilità”

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Kenan Yildiz si è concesso al sito della FIFA, parlando della sua esperienza in maglia Juventus, delle sue speranze e della responsabilità di vestire la 10 bianconera.

Ha bruciato le tappe, con la spensieratezza che anima il genio. Ora, Kenan Yildiz si gode la Juventus e il tempo: entrambi dalla loro parte. Il talento turco ha ampiamente dimostrato di essere una spanna sopra gli altri. Per brillantezza tecnica, per gamba, per conoscenza del gioco. Certo: la strada verso la maturità è ancora lunga, per non dire tortuosa. Ma i margini di miglioramento sono ampi, e nei pressi della Continassa fanno ben sperare tutti.


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Intervistato sul sito della FIFA, il classe 2005 ha spiegato come si è avvicinato al calcio, ha parlato dell’Europeo disputato con la sua Nazionale, ha descritto la responsabilità di giocare per la Juventus con la 10 del suo idolo, Del Piero, sulle spalle. Insomma: in questa intervista c’è tanto di quello che il ragazzo vuole essere.

Juventus, le parole di Yildiz

”Il mio primo gol in Nazionale? Penso che tutti potessero vedere le mie emozioni quando ho segnato. Non immaginavo che qualcosa del genere potesse accadere, specialmente in una partita tra i due paesi in cui ho giocato a calcio per tutta la vita. È stato semplicemente incredibile, sentire la folla dopo il mio gol… Sembrava che quasi l’intero stadio fosse solo con i tifosi turchi! Poi, dopo due o tre secondi, quando ho fatto la mia esultanza, ho urlato. Era così irreale. Mio padre era lì, il che significava molto per me. Mia madre non ce l’ha fatta perché abbiamo un cane di piccola taglia e doveva stare a casa, quindi stava guardando in televisione. Penso che fossero entrambi molto orgogliosi di me.

Gli insegnamenti di tuo padre? Non sono nemmeno sicuro di come abbia preso questa ispirazione. Ma quando avevo circa tre anni, ha iniziato ad andare con me al campo di calcio, insegnandomi alcune cose. Lui stava imparando dai video su YouTube. Inoltre, quando guardavamo le partite, mi diceva: “Guarda cosa sta facendo”. Poi, in giovanissima età, mi portava ad allenarmi con giocatori più grandi. Mi ha fatto superare tutto questo. Dove sono oggi, è per merito suo e di mia madre. Mia madre mi ha aiutato fuori dal campo, con la scuola, con tutto. I miei genitori mi hanno aiutato ad essere forte nella mente e a non arrendermi mai.

Hai battuto il record di Del Piero come marcatore più giovane della Juventus in Champions? Sembrava che fosse un film.

L’intervista che mi ha fatto Del Piero dopo quel gol? Ero davvero nervoso, ad essere onesti! E poi ho dovuto parlare in italiano! Ma penso di aver fatto abbastanza bene. Del Piero è davvero una brava persona. Mi ha mandato dei messaggi a volte e parliamo. È fantastico. Il numero 10 della Juventus? Hai due lati della medaglia ad avere un numero come questo. È un numero davvero, davvero pesante. Hai il lato della fiducia, l’orgoglio, ma poi hai anche il lato in cui devi mostrare qualcosa per le persone che ti hanno dato quell’onore. È stato bello giocarci perché, sul campo, se ti dà la sensazione di poter fare qualcosa, sai?”.

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