PianetaChampions
·11 décembre 2024
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Israel Dionisio, allenatore di Francisco Conceiçao ai tempi dell’Under 17 e dell’Under 19 del Porto, ne ha parlato ai microfoni di Tuttosport: “Che ragazzo era Conceiçao prima di affacciarsi al grande calcio? Un ragazzo con un forte spirito vincente, innanzitutto, nello sport come nella vita. In campo o fuori, Chico è sempre rimasto lo stesso: molto competitivo e con una solida mentalità.
Quale caratteristica lo contraddistingue, più delle altre? Dico la personalità. Non ha mai timore di farsi dare il pallone nei piedi, anche sotto pressione. E non teme il confronto nell’uno contro uno con il diretto marcatore. Una volta, durante un torneo giovanile in Spagna, dopo averlo visto giocare, tutti hanno iniziato a chiamarlo Messi. Secondo me è successo per due motivi: il primo è la statura, naturalmente, il secondo proprio il suo modo di interpretare il calcio, sempre spavaldo anche nelle difficoltà.
Di quanto margine di crescita penso che disponga ancora? Molto, secondo me. Il suo trasferimento nella Juventus l’ha aiutato a maturare, così come le prime esperienze con la Nazionale.
Se l’ho sentito di recente? Sì, mi ha raccontato di essere molto contento per come è iniziata la sua avventura alla Juventus. Ora seguo i bianconeri anche sui social, così da non perdermi nulla di lui! Ho lavorato con molti giocatori importanti, in passato, e continuo a monitorarli tutti: sono molto legato a loro, vivo una sorta di paternità calcistica”.