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·20 mars 2025

Italia Germania: 3 cose che non hai notato

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Tre curiosità sulla sfida Italia Germania, partita valida per l’andata dei quarti di finale di Nations League.

Il primo tempo ha visto l’Italia chiudere in vantaggio per 1-0. Nella ripresa situazione capovolta e la Germania ha espugnato San Siro vincendo 2-1. Ecco 3 situazioni “minori” che possono spiegare il match.

  • Il possesso tedesco. Al termine del primo tempo la Germania ha il 62% del possesso palla e un senso d’impotenza – o quasi – offensivo. L’Italia ha infatti colpito con Tonali, ha rischiato di fare il bis con lo stesso ex milanista esaltato dal contesto di San Siro e ha pure impegnato Baumann con un destro di Kean. I tedeschi hanno fatto poco, giusto un buon taglio di Burkhardt che arriva prima di Di Lorenzo ma si trova l’opposizione di Donnarumma. E a onore del vero, pure sul piano del gioco, dopo 15 minuti il possesso aveva una percentuale superiore, che sfiorava quasi il 70%; poi, alzando il baricentro, ha iniziato a perdere un po’ la precisione nella distribuzione. La sensazione è che Nagelsmann abbia chiesto di non forzare le giocate, di verticalizzare quando davvero si vedeva la linea di passaggio pulita e che, soprattutto, al compito fosse delegata la coppia centrale Tah-Rudiger, con Goretzka a venire in soccorso per rafforzare la proposta tecnica. Il tutto, ha creato poco, salvo quando si trovava Musiala, giocatore dallo spessore diverso.
  • Il palleggio di Tah. Quando a inizio ripresa, già sull’1-1, Tah va in avanti con una certa decisione, si ha l’impressione che i tedeschi siano pronti alla spallata. Però il centrale sbaglia il passaggio verso Kimmich, ci mette troppo forza e si capisce che non sarà così, o meglio, non sarà in quel momento che arriverà il 2-1. Il brutto è il modo in cui poi succederà, il solito calcio d’angolo, tassa che gli azzurri stanno pagando troppo frequentemente negli ultimi tempi.
  • Il treno deraglia. Bellanova entra per dare spinta alla squadra. Tanto è vero che al primo pallone toccato parte come un treno, peccato Schlotterbeck lo faccia fermare perché l’atalantino non controlla bene il pallone. E da lì in poi la sua corsa sarà condizionata, si vedrà persino Barella a un certo punto fargli segno chiaramente che si decida ad andare, il binario è libero.
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