Inter Milan
·26 novembre 2024
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·26 novembre 2024
Serve tutto, in questo cammino ancora intonso. Servono concentrazione, tecnica, nervi saldi, cuore, intensità. Non c'è uno spartito unico per queste notti di Champions League: bisogna adattare la propria esibizione ai fattori. La voglia di vincere e di continuare a correre verso la qualificazione alla fase a eliminazione, la consapevolezza di un calendario ricco, ricchissimo di impegni, la volontà netta di far felice la gente di San Siro, la capacità di tenere alta la tensione di fronte a ogni tipo di avversario. Poi ci sono gli episodi: uno gira a favore, quella punizione di Dimarco tagliata e deviata nella propria porta da Lukeba. Un autogol che regala tre punti dentro a un match per niente scontato, dominato per un tempo e poi un po' trascinato verso un finale non brillante. Resta un dato: un solo tiro in porta concesso agli avversari (con una bella e importantissima parata di Sommer) a fronte di una produzione offensiva, quella nerazzurra, che ha più che doppiato quella ospite. La classifica di Champions League parla chiaro: l'Inter dopo cinque incontri è in vetta, davanti a tutti in attesa del Liverpool, in campo mercoledì. 13 punti, quattro vittorie e un pareggio, sette gol fatti e nessuno subito. Percorso praticamente netto, con questo 0 nella casella dei gol incassati che esalta il pacchetto arretrato nerazzurro che, anche in questa occasione, ha perso un pezzo in corsa, con l'infortunio occorso a Pavard sul finale di primo tempo. Partita a due velocità, come detto. L'avvio, sicuramente, è solo ed esclusivamente nerazzurro. Dentro la bruma che cala su San Siro l'Inter sfreccia, con un 11 diverso da quello visto a Verona. Bastoni e Dimarco arano la fascia sinistra e producono tanto gioco, Taremi va al tiro, i cross pericolosi spaventano la retroguardia tedesca. Il 4-4-2 imbastito da Rose - che lascia in panchina Sesko - è sorretto da un monumentale Kampl e dalle sgasate improvvise di Openda, che costringe al giallo prima Pavard e poi Bastoni. L'Inter gioca bene, lo fa palla a terra, imbastendo un gioco di alta qualità. Nei primi 15 minuti il possesso nerazzurro supera il 70%, e produce conclusioni al termine di reti di passaggi belle e spettacolari. Il vantaggio, come detto, arriva su una punizione tagliata di Dimarco, deviata in rete da Lukeba. Un vantaggio meritato che fa rallentare l'Inter, ma che non elimina i pericoli per il Lipsia. Palloni velenosi nell'area di Gulacsi non finiscono in porta per poco, e così la squadra ospite resta in vita.
Dumfries, altro fattore del match, mette a ferro e fuoco la fascia destra. Nel primo tempo reclama un rigore non assegnato, in avvio di ripresa dopo una esaltante discesa manda alto di destro in area. L'Inter sembra voler tambureggiare per chiudere il match, ma non ha la precisione e lo spunto giusti. Calhanoglu da fuori, Taremi di testa: non sono occasioni limpide e così il match resta in bilico. Sommer, fino al 69' spettatore, compie una grande parata su Nusa, altra scheggia imprendibile della squadra di Rose. L'Inter sa che dovrà soffrire e allora pensa anche alle ripartenze come mezzo per chiudere i conti. Barella sale in cattedra, tra recuperi e giocate in verticale che spalancano il campo ai compagni. Il più lesto è sempre Dimarco, che prova a mandare in gol il neo-entrato Thuram. Ma, come detto, c'è anche da soffrire. Così i salvataggi di Dumfries e De Vrij nell'area nerazzurra risultano fondamentali per blindare il match e consegnare al popolo nerazzurro un'altra, fondamentale, vittoria in Europa.
Marcatori: 27' aut. Lukeba (L)
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard (31 Bisseck 44'), 6 De Vrij, 95 Bastoni (30 Carlos Augusto 65'); 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu (22 Mkhitaryan 76'), 7 Zielinski, 32 Dimarco; 99 Taremi (9 Thuram 65'), 10 Lautaro (8 Arnautovic 76'). A disposizione: 12 Di Gennaro, 13 J. Martinez, 17 Buchanan, 21 Asllani, 36 Darmian, 50 Aidoo. Allenatore: Simone Inzaghi.
LIPSIA (4-4-2): 1 Gulacsi; 3 Geertruida (47 Gebel 85'), 4 Orban, 23 Lukeba, 39 Henrichs; 14 Baumgartner (20 Ouedraogo 61'; 18 Vermeeren 70'), 8 Haidara (13 Seiwald 61'), 44 Kampl, 7 Nusa; 11 Openda, 19 André Silva (30 Sesko 61'). A disposizione: 26 Vandevoordt. Allenatore: Marco Rose.
Ammoniti: Pavard (I), Bastoni (I), Baumgartner (L), Lukeba (L) Recupero: 3' - 4'.
Arbitro: João Pinheiro (POR) Assistenti: Jesus, Maia (POR) Quarto ufficiale: Gonçalves (POR) VAR: Martins (POR) Assistente VAR: Hernández (ESP)
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