Milannews24
·17 juin 2025
Indagine Ultras Milan, arriva la sentenza! Rossoneri risarciti, tutti i dettagli. E l’Inter…

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·17 juin 2025
Si chiude con una sentenza esemplare un capitolo importante dell’inchiesta sui disordini ultras a Milano. La giudice Rossana Mongiardo del Tribunale di Milano ha emesso 16 condanne nell’ambito del processo abbreviato, non solo infliggendo pene detentive agli imputati, ma anche stabilendo consistenti risarcimenti per i danni patrimoniali e d’immagine subiti dalle parti civili. La notizia, diffusa dall’agenzia ANSA, sottolinea un passo significativo nella lotta alla violenza negli stadi e nel riconoscimento delle ripercussioni economiche e reputazionali che tali eventi comportano per le istituzioni sportive e i club calcistici.
La decisione della giudice Mongiardo rappresenta un segnale forte e chiaro: le azioni violente e illegali dei gruppi ultras non solo hanno conseguenze penali per gli individui coinvolti, ma comportano anche un danno tangibile per l’intero sistema calcio. Questo è un punto cruciale che spesso viene sottovalutato nel dibattito pubblico, focalizzato prevalentemente sugli aspetti di ordine pubblico. Invece, la sentenza mette in luce come i comportamenti illeciti incidano direttamente sulle finanze e sull’immagine delle leghe e dei club.
Nello specifico, la Lega Serie A ha visto riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva di 20.000 euro. Questa somma, seppur apparentemente modesta rispetto ai potenziali danni complessivi, assume un valore simbolico elevatissimo, confermando che anche gli organismi di governo del calcio subiscono un pregiudizio diretto da tali manifestazioni violente. Si tratta di un precedente importante che potrebbe aprire la strada a richieste di risarcimento ben più ingenti in futuro, spingendo le leghe a tutelarsi con maggiore fermezza.
Ancor più rilevanti sono i risarcimenti stabiliti per i due colossi del calcio milanese, Inter e Milan, a cui sono stati riconosciuti 50.000 euro ciascuno. Questa cifra, considerevole per due società che già vantano ricavi elevati, evidenzia il peso specifico dei danni d’immagine e delle spese sostenute per la gestione di situazioni di crisi e per il ripristino della normalità a seguito di disordini. È plausibile che tali risarcimenti coprano non solo perdite dirette legate a danneggiamenti o costi di sicurezza aggiuntivi, ma anche il deterioramento della reputazione e la potenziale diminuzione dell’appeal per sponsor e tifosi.
La sentenza, come riportato dall’ANSA, lancia un messaggio inequivocabile: la violenza negli stadi ha un costo, e questo costo ricade anche su chi la promuove o la mette in atto. È una decisione che si allinea con una crescente consapevolezza, a livello giuridico e sociale, della necessità di contrastare con ogni mezzo i fenomeni di illegalità che inquinano lo sport. L’auspicio è che tali provvedimenti, uniti a una maggiore prevenzione e a una cultura del tifo più consapevole, possano contribuire a creare un ambiente più sicuro e sereno per tutti gli appassionati di calcio. La condanna non è solo un atto di giustizia per le vittime, ma anche un deterrente per chiunque pensi di utilizzare gli stadi come terreno per azioni violente. La giustizia sportiva e ordinaria procede di pari passo nel riaffermare i valori di legalità e rispetto.