Calcio e Finanza
·12 décembre 2024
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Nella serata di ieri, la commissione disciplinare della Ligue de Football Professionnel (LFP), dopo aver esaminato il ricorso di Kylian Mbappé contro il PSG per il pagamento dei 55 milioni di euro di arretrati, lo ha dichiarato «inammissibile».
Come riporta l’agenzia di stampa France-Presse, l’udienza si è svolta a partire dal pomeriggio di mercoledì alla presenza degli avvocati di entrambe le parti coinvolte. Vista la citazione al Tribunale di Parigi da parte del PSG contro la LFP, quest’ultima non può prendere in esame il ricorso presentato dal calciatore francese e stella del Real Madrid che voleva vedersi riconoscere gli stipendi, con relativi bonus, non pagati.
Negli scorsi mesi, il club guidato da Nasser Al-Khelaifi è stato condannato per due volte, prima l’11 settembre dalla LFP e poi dal 25 ottobre dalla commissione paritaria d’appello, al pagamento dei 55 milioni di euro dovuti a Mbappé. Il club, nonostante questi pronunciamenti, non aveva provveduto al pagamento ed è per questo che il calciatore si è rivolto alla commissione indipendente della LFP.
Proprio dopo questi due pronunciamenti, il PSG aveva poi citato in giudizio la LFP. «Siamo molto soddisfatti che la commissione disciplinare abbia deciso di non sanzionare il Paris Saint-Germain, come richiesto dal giocatore – ha dichiarato un portavoce del club –. Dichiarando la sua domanda irricevibile, la commissione disciplinare pone fine a una vicenda che è durata fin troppo».
Una vicenda che in realtà non è finita, visto che si sposta dal campo giuridico sportivo a quello civile, con il Tribunale del Lavoro francese chiamato a dirimere ora la questione. Ma, come ammesso dallo stesso PSG nella nota di ieri sera, persiste anche «la speranza che si possa trovare una soluzione amichevole affinché tutte le parti possano finalmente voltare pagina».
La vicenda risale all’agosto 2023, quando Mbappé ha siglato l’ultimo rinnovo annuale del contratto con il PSG. Fra i documenti firmati c’era anche un accordo, contestato poi dall’entourage del calciatore, che impegnava l’attaccante a rinunciare a 55 milioni di euro di vari bonus nel caso avesse lasciato il club a parametro zero a fine stagione, cosa che è poi avvenuta nell’estate scorsa.
In questi 55 milioni di euro richiesti da Mbappé sono compresi l’ultima tranche del bonus alla firma, pari a 36 milioni lordi, e gli ultimi tre mesi di stipendio (da aprile a giugno), oltre a un bonus definito etico valevole per lo stesso periodo.