Calcio e Finanza
·19 septembre 2024
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Mentre a Milano si è tornati indietro praticamente di cinque anni con Inter e Milan che vogliono costruire uno stadio accanto all’attuale San Siro, con annesse polemiche sul fronte politico e proteste dei comitati cittadini, dall’altra parte della Manica, più precisamente a Manchester, lo United sta sempre più pensando di percorrere una strada netta: abbattere uno stadio iconico come l’Old Trafford per dotare il club di un nuovo avveniristico impianto.
Come riporta il tabloid britannico Daily Mail, i Red Devils sono sempre più propensi alla costruzione di un nuovo super-impianto da 2 miliardi di sterline (al cambio attuale, 2,3 miliardi di euro). Uno stadio da 100.000 posti che sancirebbe la fine di Old Trafford dopo 114 anni di storia. Infatti, l’attuale casa dello United necessita di importanti lavori di ristrutturazione che porterebbero il club a un esborso economico non di poco conto. Ma le ultime valutazioni sembrano indicare che una tale spesa non è più giustificata in base ai benefici limitati che porterebbe. Si parla di un progetto già pronto per la ristrutturazione che comporterebbe un investimento da 1,1 miliardi di euro.
Allo stato attuale, il club stava pensando di ridurre la capienza dell’iconico impianto a circa 30.000 posti per preservare la storia del club e offrire un luogo per le squadre femminili e dell’academy. Proprio per questo lo United era al lavoro per la creazione di un gruppo dedicato alla conservazione del patrimonio per garantire che gli elementi storici di Old Trafford fossero preservati, in caso di parziale demolizione.
Tuttavia, la società recentemente ha convenuto che 30.000 posti per le squadre giovanili e la prima femminile siano anche troppi. Basti pensare come l’esordio in campionato contro il West Ham, che si giocherà all’Old Trafford, abbia portato all’apertura di una sola tribuna, visto i pochi biglietti venduti. Da qui l’idea di costruire un impianto da 15.000 posti nello stesso sito, che potrebbe essere piano piano ingrandito nel prossimo futuro.
Lo United ha già provveduto all’acquisto dei terreni adiacenti all’Old Trafford e ora intende incaricare lo studio di architettura Foster and Partners per pianificare la riqualificazione di questi terreni trovando un modo per integrare gli elementi principali dell’Old Trafford nel nuovo design, in modo che il nuovo stadio non risulti privo di anima.
Intanto il club sta provvedendo a inviare un sondaggio sulla questione a tutti i propri abbonati entro la fine della settimana, così da avere il polso della situazione fra i tifosi. Un parere che potrebbe influenzare i tifosi dello United è quello della bandiera Gary Neville, che fa parte del gruppo di lavoro guidato da Lord Coe che sta supervisionando il progetto stadio. L’ex capitano dei Red Devils, infatti, ritiene che la questione sentimentale sia sopravvalutata.
«Le tribune che c’erano quando sono andato per la prima volta nel 1979 non sono più le stesse – ha dichiarato Neville al quotidiano britannico The Athletic –. La maggior parte delle tribune è stata costruita tra il 1993 e il 2005. Non manterremmo nulla che abbia 100 anni. Cosa stiamo salvando esattamente? Sì, dobbiamo mantenere le statue, l’orologio o il tunnel di Monaco. Devono far parte di qualunque cosa diventi Old Trafford. Capisco che la posizione del campo sia importante per alcuni tifosi, ma ero a Tottenham-Arsenal domenica. Non penso che i tifosi degli Spurs siano andati lì pensando alla posizione del campo e al fatto che sia diversa da quella su cui giocava Glenn Hoddle».
A spingere per questa strada è il proprietario di minoranza, ma con importante deleghe sportive non fra cui la questione stadio, Sir Sir Jim Ratcliffe. L’uomo d’affari, infatti, vuole che una decisione definitiva sulla questione sia presa entro la fine dell’anno, così che i lavori possano essere completati entro il 2030. Ma il club deve valutare attentamente, oltre al sentimento generale dei tifosi, il proprio stato di salute economico-finanziario. Infatti, i fondi pubblici, nel caso di uno stadio nuovo, arriverebbero solo per le aree limitrofe al nuovo impianto.
Un investimento così importante viene visto da Ratcliffe come una grande opportunità di accrescere i ricavi del club inglese, che qualche giorno fa ha comunicato un rosso di 134,5 milioni nell’ultimo bilancio 2024, il quinto consecutivo in perdita. Il club, inoltre ha anche un debito storico di 590 milioni, risalente all’acquisizione da parte della famiglia Glazer nel 2005. Proprio per questo, per raccogliere il denaro necessario per il nuovo stadio, Ratcliffe punta a investimenti privati che escluderebbero così un appesantimento della situazione debitoria del club e scongiurerebbero anche un aumento significativo dei biglietti o del merchandising a discapito dei tifosi.