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Diego D'Avanzo·14 juillet 2025
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Diego D'Avanzo·14 juillet 2025
Il Chelsea ha vinto il Mondiale, ha guadagnato 105 milioni di euro in più, ma soprattutto è rinato in questa stagione grazie a Maresca e, forse, anche grazie al suo mercato.
La strategia di mercato del Chelsea si può descrivere brevemente in questo modo: "Acquistare giovani talenti con stipendi bassi, distribuire i pagamenti su contratti lunghi, valutare i giocatori e vendere quelli che non hanno performato per ottenere un profitto grazie alla loro età". Una frase ben sintetizzata dal giornalista della BBC Nizaar Kinsella.
Un modus-operandi che nel lungo termine può avere senso, ma che inizialmente ha richiesto degli investimenti enormi, eccessivi. E solo nell'ultima stagione ha iniziato a dare i suoi frutti grazie alla scelta migliore fatta dal Chelsea negli ultimi anni: Enzo Maresca.
Dall'estate 2022 a oggi il Chelsea ha speso più di 2 miliardi sul mercato e la direzione da gennaio 2023 è stata chiara: puntare sui giovani, testarli oppure mandarli in prestito per mantenere il loro valore.
Difatti circa il 90% degli acquisti degli ultimi anni sono Under 23: ben 33 giocatori comprati, di cui 21 sono già partiti o potrebbero farlo entro quest’estate.
E in questo mare di acquisti una parte ha perso molto del suo valore: parliamo di giocatori come Mudryk (100M), Sterling (57M), Joao Felix (52M), Disasi (45M), Datro Fofana (12M) e altri. A cui aggiungere Nkunku e - per ora - Romeo Lavia, ma a causa degli infortuni che li hanno penalizzati.
Alcuni sono diventati dei pilastri: Caicedo, E. Fernandez e Cole Palmer ad esempio. Mentre degli altri hanno nettamente aumentato il loro valore nonostante la percezione generale li faccia rientrare nelle "spese folli" del Chelsea.
Parliamo di giocatori come Nicolas Jackson (pagato 37 milioni e dal valore raddoppiato), Madueke (pagato 35M e ora vicino all'Arsenal per più di 50M), Angelo (pagato 15 e venduto a 25), Petrovic (pagato 16 e quasi venduto a 29), Renato Veiga (pagato 14 e ora valutato più di 25M) a cui aggiungere altri nomi.
E la strategia non sembra cambiata: gli acquisti di Joao Pedro (63M), Delap (30M), e Bynoe-Gittens (64M) vanno nella stessa direzione: giovani, pagati molto e su cui costruire il futuro. Oppure, al limite, rivenderli tra poco tempo senza andare troppo in negativo.
Oltre ai soldi della proprietà e del fatturato, queste spese sono state sostenute anche dalle cessioni dei prodotti del vivaio: valutati come non idonei oppure visti come delle cessioni necessarie per portare avanti questa strategia di mercato.
Dal 2023 al 2025 il Chelsea ha incassato circa 230 milioni dalla vendita di giocatori provenienti dall'Academy: Mason Mount, Maatsen, Conor Gallagher e Lewis-Hall sono gli esempi perfetti.
All'interno di una strategia tanto aggressiva e rischiosa è fondamentale la scelta dell'allenatore, che deve avere la grande capacità di far crescere i giovani, dargli una direzione tattica e non avere timore nel mettere in panchina i giocatori, senza guardare il prezzo di acquisto.
Maresca è riuscito a fare tutto questo. Ha riportato il Chelsea nelle posizioni alte della classifica e ha trovato la qualificazione in Champions League, oltre ad aver vinto la Conference League (risultato non troppo complesso) e aver vinto il Mondiale per Club.
Sotto la sua gestione ha scelto con cura chi sacrificare (Gallagher, Sterling e ora Madueke ad esempio) e chi vendere: la gestione dei trasferimenti del Chelsea è sotto la sua supervisione e alcuni acquisti "random" del passato difficilmente si ripeteranno. E se l'impatto di Joao Pedro nel Mondiale per Club è un indizio, i Blues possono stare tranquilli.
La squadra poi è contenta del suo metodo, espresso alla perfezione da questa frase: "È un allenatore top ed è per questo che siamo in finale, grazie a lui, e parlo anche dell'accesso alla Champions League della prossima stagione. Ha creato una buona squadra, una buona energia tra di noi, siamo molto contenti", parole di Malo Gusto. Certamente non un fenomeno, ma che vale di più rispetto a quando è stato acquistato: un obiettivo centrato in pieno.
📸 PAUL ELLIS - AFP or licensors
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