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·24 janvier 2025
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Franco Nanni è stato un giocatore dello scorso secolo, legato a due club veneti: il Venezia e il Verona. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato per la rubrica “La mia seconda vita”, nella quale si è raccontato a fondo.
IL DEBUTTO CONTRO RIVERA – «Sì, eccome. E segnò il primo gol. In quella partita abbiamo esordito in Serie A in sei. Tutta la difesa, il portiere Vincenzi, i terzino Tarantino e Mancin, io e Cappelli. Davanti Ferruccio Mazzola, il fratello di Sandro. Il più giovane era Eraldo Mancin di Porto Tolle, un ragazzino timido, che ha poi vinto due scudetti di fila con Fiorentina e Cagliari. La memoria è buona, anche se ho già fatto gli 80 anni…».BILANCIO DELLA CARRIERA – «Buono, buonissimo. Mi sono divertito, ho fatto la mia parte. C’ero anch’io il giorno della Fatal Verona per il Milan, il famoso 5-3. Ho marcato i più grandi dell’epoca, Gigi Riva e José Altafini, Pierino Prati e Roberto Boninsegna. E, anche se a volte con fatica, me la sono sempre cavata. Ho smesso e ho subito pensato al futuro, costruendo con i buoni risparmi un albergo a Riccione. Ma la cosa di cui sono più orgoglioso è un’altra: la fondazione onlus “Ex giocatori del Verona”. Mi ha fatto rinascere».GLI EX COMPAGNI E L’ONLUS – «Con entusiasmo e disponibilità. Stavamo entrando nel 2000, venticinque anni fa. Ci siamo messi insieme: io, Bagnoli, Maddè, Fanna, Maioli, Penzo, e abbiamo fondato l’ASD, ex calciatore Hellas Verona. Lo scopo era aiutare i nostri compagni meno fortunati, quelli che hanno perso la partita vera, caduti in povertà o depressione. Abbiamo raccolto fondi, organizzato eventi e progetti di beneficenza, partite amichevoli, coinvolto enti, professionisti di prestigio, medici e avvocati per assistere chi aveva bisogno d’aiuto. Adesso siamo un solido gruppo, con molti soci e simpatizzanti. Lo facciamo con passione, ci sono stati riconoscimenti, ci hanno premiato anche a Coverciano. Ma la gioia più grande è dare una mano, fare qualcosa per gli altri. Quest’anno il Verona festeggia il quarantesimo anniversario dello scudetto. É bello pensare che dietro ci siamo anche noi».