Inter Milan
·1 décembre 2024
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Reduci da vittorie nelle rispettive competizioni europee, Fiorentina e Inter si scontrano al ‘Franchi’ in una sfida di altissima classifica. I viola, secondi in classifica a pari merito con i nerazzurri, possono contare sulla terza miglior difesa e il quarto miglior attacco del campionato, con l’Inter che ha invece il secondo miglior attacco e la quarta miglior difesa.
La squadra guidata da Raffaele Palladino è una delle più in forma del campionato: i viola propongono un calcio dinamico, verticale e che fa molto affidamento alle doti fisiche e atletiche dei suoi calciatori. I nerazzurri dovranno prepararsi ad una sfida di densità e corsa per arginare i punti di forza della Fiorentina, formazione rivitalizzata dai cambiamenti avvenuti nel corso dell’estate, che hanno visto i viola cambiare guida tecnica ed espandere la rosa con opzioni di qualità. L’allargamento della rosa è proprio uno dei fattori che sta permettendo alla Fiorentina di trovare più continuità, in quanto i viola hanno ora pedine di buon livello pronte ad entrare in campo a partita in corso, con l’energia e la qualità per regalare linfa al ritmo e allo stile di gioco richiesto da Palladino.
Era da Dusan Vlahovic nella stagione 2021/22 che la Fiorentina non aveva un giocatore offensivo così prolifico: Moise Kean ha già realizzato 12 gol in 15 partite in stagione ed è uno, se non il, giocatore più in forma della Serie A. Kean per il tipo di calcio che sta proponendo Palladino è fondamentale: la squadra mette in atto un pressing asfissiante ed un modo di giocare che è volto a recuperare il pallone nel minor tempo possibile, per poi smistarlo verticalmente. Kean agisce da punto di riferimento per i viola, ma da elemento di confusione per le difese avversarie, con i suoi continui movimenti, cambi di velocità e rapidità su tratti lunghi di campo.
Quest’anno l’attaccante italiano si sta rendendo protagonista anche di una maturazione significativa dal punto di vista realizzativo, il fiuto per il gol di Kean è migliorato e i modi per mettere il pallone in rete si stanno espandendo sempre di più. Le tendenze in campo di Kean sono fondamentali per la Fiorentina anche da un altro punto di vista, non realizzativo: Kean si abbassa a prendere il pallone fino a centrocampo e questo apre intere corsie per gli altri elementi della squadra in grado di approfittare in modo decisivo degli spazi, come Kouame, Ikone e Sottil.
Contro i nerazzurri, potrebbe tornare disponibile anche un altro elemento, che, oltre alle sue doti, ha i colpi e la visione di gioco per supportare anche di più Kean, insieme a Colpani: Albert Gudmundsson. L’islandese, con la sua tecnica e capacità di giocare a supporto di una prima punta, tornerà con ogni probabilità a disposizione dopo circa un mese di assenza a causa di un infortunio. I profili di Gudmundsson e Colpani sono complementari per caratteristiche a quelli delle pedine offensive più veloci, con la loro tecnica e capacità di lavorare nello stretto per trovare soluzioni anche negli scontri con difese più chiuse e dense.
Kean resta il pericolo numero uno dei viola, un attaccante completo fondamentale nel legare le manovre offensive della squadra ed estremamente efficace nel lanciarsi negli spazi e creare pericoli in solitaria. Per i nerazzurri sarà importante dunque stare al passo con la velocità imposta dalla Fiorentina e lavorare nel tentativo di riempire gli spazi nella propria trequarti.
Nel suo tradizionale 4-2-3-1, Palladino sembra aver trovato il suo equilibrio, con una linea a quattro composta da Dodo, Comuzzo, Ranieri e Gosens, con a centrocampo Adli e uno tra Bove e Cataldi al suo fianco. La fase difensiva della Fiorentina è estremamente efficace, i viola sono aggressivi, vincono i duelli e ripartono in quinta, smistando il pallone sulle corsie laterali nel tentativo di sfruttare la velocità e fisicità di Dodo e Gosens, oppure centralmente, passando dai piedi di Adli, Bove o Cataldi per poi lanciare il pallone e riempire gli spazi con gli inserimenti.
Quella composta da Comuzzo e Ranieri, dopo una prima fase sperimentale, è la coppia emersa come la più efficace: Comuzzo, classe 2005, è roccioso e forte in marcatura, dotato anche delle doti tecniche necessarie per far partire l’azione con i suoi piedi, Ranieri è invece una pedina più dinamica, che si alza per supportare le corse di Gosens sulla catena di sinistra. Ai centrocampisti centrali impiegati da Palladino, vengono affidati compiti difensivi significativi: Cataldi, Adli, Bove, Mandragora e Richardson sono tutti centrocampisti di grande quantità e corsa, tanto impegnati in fase offensiva nelle conclusioni dalla distanza e negli inserimenti quanto nel recupero della palla. Questo dogma di Palladino è ben visibile nelle partite della Fiorentina, i viola portano uno o due giocatori di continuo sul portatore di palla e una volta recuperata lo sguardo va in tre direzioni: Dodo, Gosens o Moise Kean.
Stare al passo della Fiorentina non sarà un compito semplice, i viola propongono un calcio molto dispendioso e logorante, sia per chi lo mette in atto, che per chi cerca di starci al passo. Quella tra Fiorentina e Inter ha tutti gli elementi per essere una sfida stellare.
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