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·2 juillet 2024

FIGC, elezioni anticipate: Gabriele Gravina valuta se ricandidarsi

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Nonostante il mandato di Gabriele Gravina come presidente della FIGC scada a marzo 2025, l’attuale numero uno della Federcalcio ha ufficializzato ieri che il prossimo 4 novembre si andrà ad elezioni anticipate.

Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Gravina non ha però sciolto i suoi dubbi su un’eventuale ricandidatura. Ma sicuramente questa decisione, presa in totale autonomia come è nelle possibilità del presidente federale, arriva dopo le grandi polemiche contro la Nazionale post eliminazione a EURO 2024, e specialmente contro Gravina stesso. «Quella elettorale è l’unica sede deputata a scegliere legittimamente la governance», il commento laconico durante la conferenza stampa in Germania il giorno dopo la sconfitta dell’Italia contro la Svizzera.


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Di certo è che se la fine del mandato fosse stata più lontana, Gravina avrebbe preso in considerazione le dimissioni come sua prima alternativa, ma una sua eventuale rielezione gli permetterebbe di iniziare un nuovo ciclo addirittura con una posizione più forte rispetto a quella attuale. E, sulla carta, il terzo mandato è tutt’altro che impossibile. Infatti, tra le componenti federali ora soltanto le Leghe di Serie A e Serie B (con il loro modesto peso elettorale) gli sono contro, mentre molte delle altre, a partire dalle Lega Nazionale Dilettanti che conta per il 34%, sono pronte a dargli la sua fiducia.

Ma Gravina non ha ancora sciolto le sue riserve su una possibile ricandidatura. Non sono pochi infatti i fattori da considerare per l’attuale presidente della FIGC che arriva da un anno molto pesante a livello politico, reso ancora più gravoso, ovviamente, dall’ennesimo fallimento della Nazionale maggiore sotto la sua gestione che ha cancellato la vittoria a EURO 2020.

Non vanno dimenticati, inoltre, i vari scontri avuti in Consiglio federale e l’iscrizione al registro degli indagati della Procura di Roma con l’accusa di autoriciclaggio. Il motivo principale per ricandidarsi, invece, è quello di portare avanti il disegno di riforme tanto voluto che è stato approvato a marzo. Ma avendo avuto l’approvazione a marzo, centrando il suo obiettivo di mandato, Gravina potrebbe ritenere il suo lavoro concluso in FIGC, lasciando spazio ad altri e consegnando più tempo al Consiglio federale per scegliere un candidato forte che possa da un lato portare avanti il lavoro fatto in questi anni, e dall’altro portare a un cambio di passo sulla gestione della Nazionale.

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