ESCLUSIVA PSB – Cassano raccontato dal suo padre calcistico. Zotti: “Chicago Fire per emergere. Cittadella? Ecco com’è andata” | OneFootball

ESCLUSIVA PSB – Cassano raccontato dal suo padre calcistico. Zotti: “Chicago Fire per emergere. Cittadella? Ecco com’è andata” | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: PianetaSerieB

PianetaSerieB

·11 février 2025

ESCLUSIVA PSB – Cassano raccontato dal suo padre calcistico. Zotti: “Chicago Fire per emergere. Cittadella? Ecco com’è andata”

Image de l'article :ESCLUSIVA PSB – Cassano raccontato dal suo padre calcistico. Zotti: “Chicago Fire per emergere. Cittadella? Ecco com’è andata”

Un radicale cambiamento professionale che si mescola a nuovi e inesplorati sentieri di vita, totalmente differenti rispetto a quelli cui era abituato e che ne smusseranno totalmente i confini mentali. Claudio Cassano ha lasciato il Cittadella e l’Italia per immergersi in un sogno americano che è immediatamente diventato realtà. La sua nuova casa è in quel di Chicago e la sua nuova casacca sarà quella dei Chicago Fire, ambiziosa realtà con una rovente connessione con l’Europa: è da lì, a titolo di esempio, che è germogliato Jhon Duran, acquistato dall’Aston Villa e pagato poche settimane fa circa 80 milioni di euro. Un’operazione che abbiamo approfondito nel recente passato ma che ci è stata spiegata con dovizia di particolari da Franco Zotti, padre calcistico del ragazzo (sono entrambi di Barletta) e collaboratore della Vigo Global Sport Services, agenzia che cura gli interessi dell’estroso classe 2003. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ecco le sue dichiarazioni.

La prima domanda non può che essere inevitabilmente scontata: com’è nata questa possibilità con i Chicago Fire?


Vidéos OneFootball


“Risale alla scorsa stagione. Venezia-Cittadella, al Penzo c’ero anche io: Claudio gioca titolare, sugli spalti è presente l’ex CT degli Stati Uniti Gregg Berhalter, ora tecnico dei Chicago Fire, per osservare da vicino Busio e Tessmann. La prestazione di Claudio è importante, seduti accanto al sottoscritto c’erano Branca e Vita, squalificati in quell’occasione, e Berhalter resta impressionato dal modo di muoversi in campo del ragazzo. Prima di diventare allenatore dei Fire, proprio Berhalter si mette in contatto con Claudio Vigorelli e Giuseppe Pesce (rispettivamente proprietario e direttore esecutivo della Vigo Global Sport Services, l’agenzia per la quale collabora anche Zotti, ndr), manifestando la propria intenzione di portare Cassano con sé nell’avventura oramai in procinto di partire. Questo racconto risale a poco dopo l’estate, dopodiché le cose a Cittadella si sono messe male, ma non per colpa di Claudio, bensì per il cambio di modulo del Citta e per il modo di intendere il calcio in Italia, ovvero la costante propensione a desiderare la salvezza chiudendosi e rinunciando alla più pura applicazione del talento. A Cittadella oggi non giocherebbe gente come Mertens, Conceicao e Insigne, dato il modo in cui viene visto il Gioco. Spero ovviamente che arrivi la salvezza, perché parliamo comunque di una piazza dove Claudio si è messo in mostra e ha conosciuto gente fantastica, tra cui i compagni di squadra, con cui si è trovato divinamente”.

Claudio come ha accolto questo grande cambiamento umano e professionale?

“Ora è in ritiro con la squadra a Los Angeles. L’itinerario è stato davvero lungo: Bari-Monaco, dopodiché Monaco-Ottawa per poi sostenere il colloquio per il visto lavorativo, dopodiché si è recato a Ottawa e da lì a Montréal. Ha perso dei voli ma è successivamente giunto a Toronto prima e Chicago poi, così da svolgere le visite mediche. Fatto ciò, ha raggiunto la squadra a Los Angeles. Claudio è davvero felice, è un ragazzo che pensa solo a mostrare il proprio valore calcistico e non è andato lì per soldi, come qualcuno, con grande perfidia, sta provando a insinuare e scrivere: Cassano guadagnerà poco, pochissimo in più rispetto a quanto percepito con il Cittadella, dunque il movente del trasferimento è solo professionale, in quanto il suo desiderio è quello di rimettersi in gioco”.

La scelta fatta da Claudio non è sicuramente tra quelle più comuni.

“La proprietà dei Chicago Fire è, in primis, la stessa del Lugano, e Claudio in un anno o poco più potrebbe immaginare un ritorno in Europa. Detto ciò, è un club che ha dimostrato di credere in lui e questo è davvero importante. Vorrei inoltre sottolineare che non andrebbe sottovalutato lo storico delle cessioni dei Fire, compagine in grado di lanciare e vendere con notevole profitto calciatori come Duran e Slonina. I fattori da considerare sono tanti. C’erano, tra l’altro, diverse squadre italiane che volevano Claudio, come ad esempio il Cosenza, che però aspettava alcune uscite. Stessa cosa per il Frosinone”.

Cassano, quantomeno leggendo il comunicato che ha annunciato l’operazione, ha firmato con la seconda squadra, ovvero i Chicago Fire II, militante in MLS Next Pro.

“È un passaggio che il club doveva necessariamente fare. Il contratto di Claudio, ad ogni modo, è già da prima squadra, ma è una prassi che i Fire hanno ritenuto opportuno mettere in atto. Claudio è già stato più volte a colloquio con Berhalter, sono tutti molto contenti della fumata bianca”.

Quello vissuto da Cassano è stato un cambio di vita, prima che lavorativo, e probabilmente questo punto non è stato tenuto in considerazione da chi ha provato a sminuire l’operazione. Cosa si aspetta Claudio da una simile esperienza?

“Si è già integrato nel gruppo ed è stato accolto al meglio sia dai compagni che dallo staff tecnico. Il centro sportivo è incredibile, non esiste qualcosa del genere in Europa. Claudio vuole emergere e spaccare il mondo, non ha paura, ha preso innumerevoli aerei ed è andato da solo. Ha fame, desidera farsi vedere al di fuori dei più canonici confini. Il calcio è fatto di momenti, magari le cose andranno bene sin da subito e nel giro di poco lo si vedrà approdare nei più prestigiosi lidi. Si era stancato di stare a Cittadella: se un attaccante non entra per nove partite su undici, di cui sette consecutive, e gioca complessivamente 33 minuti nelle due in cui è stato chiamato in causa in questo periodo appena menzionato, la risposta è di conseguenza negativa. Ad ogni modo è un calciatore che ha sempre dato il proprio apporto quando chiamato in causa, non lasciando mai trapelare fastidi o manifestando atteggiamenti sbagliati”.

À propos de Publisher