Calcionews24
·5 juillet 2025
Diogo Jota funerali, perché il dolore per la sua scomparsa e quella del fratello vanno oltre il calcio. Le reazioni di Salah e Pedro Neto

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·5 juillet 2025
Nella giornata del funerale che tutto il mondo del calcio seguirà con dolore, in un editoriale commovente e profondo per il quotidiano portoghese A Bola, la giornalista Caterina Pereira ha offerto una riflessione che va oltre la cronaca della tragica scomparsa di Diogo Jota e di suo fratello André. Pereira cattura l’essenza di un dolore che, pur nascendo dal calcio, trascende i confini dello sport per diventare una questione puramente umana, un momento in cui l’intera comunità si ferma, sconvolta dalla fragilità della vita.La giornalista sottolinea come, di fronte a una simile notizia, anche i professionisti dell’informazione siano stati travolti dalle emozioni: «Anche noi siamo rimasti sotto shock, tristi, a pensare alla sorte della vita e alla certezza della morte». Ma, come scrive Pereira, questa non è una storia sui giornalisti, né tantomeno una storia sul calcio. È la dimostrazione che esistono valori più grandi della rivalità. A provarlo, racconta, è la fotografia di due tifosi, uno con la maglia del Liverpool e uno con quella dell’Everton, che camminano insieme verso Anfield per rendere omaggio a Jota, l’uomo che, per ironia della sorte, aveva deciso l’ultimo derby. Un’immagine che incarna il motto «Non camminerete mai soli», famoso per come si vive ad Anfield.
L’impatto emotivo è devastante anche per i colleghi. Pereira cita le parole di Mohamed Salah, che ammette: «Non avrei mai pensato che esistesse qualcosa che mi facesse avere paura di tornare a Liverpool». Riporta inoltre il dramma di Pedro Neto al Mondiale per Club, con il suo allenatore al Chelsea, Enzo Maresca, che gli ha lasciato piena libertà di decidere se giocare, perché «qualsiasi decisione prenda, è quella corretta» (e lui ha deciso di scendere in campo contro il Palmeiras). Perché alla fine, come conclude amaramente la giornalista, «questa storia è su Diogo, André e tutti coloro che sentiranno la loro mancanza», in un appello universale all’abbraccio e alla memoria.