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·29 novembre 2024
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Dopo un inizio di stagione tentennante, con gol subiti ed errori di troppo, l’Inter ha ripreso la sua marcia in campionato con 6 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 8, e in Champions, prima in classifica con 0 gol subiti in 5 partite. Qualcosa però, continua a non tornare nei conti, anzi qualcuno: Lautaro Martinez.
A questo punto della scorsa stagione, il Toro aveva messo a segno già 13 gol in campionato in 13 presenze di cui 12 da titolare. Nel dettaglio, l’argentino arrivava al tiro 3,4 volte a partita e 1,4 volte centrava lo specchio, con una percentuale di realizzazione del 68,4% delle conclusioni verso la porta avversaria. In questa stagione, il dato è calato drasticamente: Lautaro è fermo a 5 gol in 11 presenze, tutte da titolare. Non tira tanto in meno rispetto ad un anno fa (2,9 tiri a partita e 1,1 nello specchio), ma la precisione è crollata: solo il 40% dei tiri in porta termina in fondo alla rete.
Non solo sotto rete, il numero 10 nerazzurro ha perso lucidità anche nella gestione del pallone, altro fondamentale in cui eccelle: sono solo 188 i passaggi totali (17 a partita), cioè il 67% in meno dei 319 (24 a partita) della scorsa stagione. Il dato mostra anche come non sia più così al centro della manovra di Inzaghi, un po’ per responsabilità sua e un po’ forse anche per scelta tattica, visto che i due attaccanti quest’anno dialogano molto meno rispetto alla scorsa stagione.
Sintomi di una condizione fisica che continua ad essere lontana dalla migliore, complici i tantissimi impegni del 2024. Dopo la lunga stagione con l’Inter ha dovuto affrontare una Copa America molto pesante, giocando due partite con tempi supplementari. Dopo la vittoria con l’Argentina, tra l’altro grazie proprio ad suo gol in finale contro la Colombia, il capitano nerazzurro ha deciso di rientrare prima dalle ferie per farsi trovare al meglio alla ripartenza. Che il mancato riposo stia influenzando questo inizio stagione?
Uno dei grandi punti di forza e anche di distinzione di Lautaro è sempre stata la garra. L’impegno e il sacrificio per la squadra, il non dare mai una palla per persa andando a lottare su ognuna di esse. Caratteristiche che non mancano nemmeno in questo inizio difficile di stagione, ma ne è cambiata sicuramente l’efficacia: Lautaro infatti ha ben 11 possessi sottratti in meno rispetto all’anno scorso allo stesso punto della stagione: 17 contro le sole 6 di quest’anno. Il dato però che fotografa ancora meglio questo evidente calo è quello dei duelli: Lautaro non solo ha vinto 16 duelli in meno rispetto all’anno scorso (35 contro 51) ma è anche sempre meno coinvolto nel corpo a corpo: i dati complessivi ci dicono che mancano 33 duelli all’appello rispetto allo scorso campionato (84 a 117)
Sia chiaro, nessuno mette in dubbio il valore del capitano nerazzurro. Lautaro resta uno dei migliori centravanti in Europa. All’Inter tra l’altro sono anche abituati a questi periodi di appannamento dell’argentino, che da quando è a Milano ha sempre vissuto uno o due mesi a stagione di difficoltà, spesso nel trovare la via del goal. Quest’anno, però, sembra meno pimpante ed efficace in tutte le situazioni di gioco, non solo davanti alla porta. Per questo, la crisi di quest’anno sembra più diversa, più profonda, ma allo stesso tempo quasi più giustificabile. Ora però la stagione inizia ad entrare nella fase centrale, quella cruciale, e l’Inter non potrà permettersi di fare ancora a meno della migliore versione di Lautaro, in campionato e in Champions League.