Calcio e Finanza
·25 janvier 2025
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DAZN a livello mondiale ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2023 con ricavi in crescita a 2,8 miliardi di dollari (circa 2,7 miliardi di euro), ma con una perdita in peggioramento a 1,45 miliardi di dollari (1,4 miliardi di euro) per una crescita degli investimenti nei diritti tv. È il quadro che emerge dai conti della piattaforma streaming per l’anno fiscale 2023, pubblicati nei giorni scorsi sul registro delle imprese inglese e consultati da Calcio e Finanza.
In particolare, i ricavi di come detto sono stati pari a 2,86 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 2,2 miliardi di dollari del 2022. Di questi, 2,8 miliardi miliardi sono legati ai ricavi da abbonamenti (2,1 miliardi nel 2022), mentre circa 55 milioni di euro sono legati alle partnership da broadcasting (74 milioni nel 2022). Nel dettaglio, 2,28 miliardi sono arrivati dal business in Europa, Medio Oriente e Africa (1,65 miliardi nel 2022), mentre 290 milioni sono legati al business in Asia (266 milioni nel 2022) e 287 milioni al business nelle Americhe (276 milioni nel 2022).
Da un punto di vista dei costi, i costi operativi hanno toccato quota 4,2 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro), complice l’aumento dei costi da diritti televisivi che hanno raggiunto quota 3,1 miliardi di dollari (circa 2,97 miliardi di euro) con una crescita di 757 milioni di dollari rispetto al 2022. E i diritti tv resteranno la maggiore spesa per la piattaforma, considerando che fino al 2033 DAZN sottolinea di avere già impegni per il pagamento di diritti per 9,3 miliardi di dollari.
Nell’aumento dei costi ha avuto un impatto anche l’acquisizione di Eleven Sports, conclusasi nel corso del 2023, che ha portato ad un aumento dei costi pari a circa 210 milioni di euro. Tra gli altri costi, in calo i costi per contenuti e marketing (da 462 a 414 milioni di dollari) così come i costi per il personale (da 202 a 176 milioni di dollari). L’organico complessivo nel frattempo è cresciuto del 12% raggiungendo i 2.800 dipendenti.
La perdita operativa è migliorata così di circa 300 milioni di dollari, grazie alla forte leva operativa. Il risultato netto tuttavia è stato nuovamente negativo, in aumento a 1,45 miliardi di dollari rispetto al rosso di 1,25 miliardi del bilancio al 31 dicembre 2022. Negli ultimi cinque anni, la perdita aggregata del gruppo DAZN a livello mondiale è stata pari a circa 7,7 miliardi di euro (circa 7,3 miliardi di euro considerando il cambio attuale), con una media quindi di 1,5 miliardi di perdita annua. «Sebbene i risultati finanziari del 2023 non lo riflettano pienamente, la maggior parte dei dieci principali mercati in cui opera DAZN è ora redditizia», ha spiegato il CEO di DAZN Shay Segev al Financial Times, che ha inoltre sottolineato come nel 2025 i ricavi potrebbero superare i 6 miliardi di dollari.
Perdite a bilancio che hanno portato alla necessità di un intervento da parte dell’azionista di maggioranza, il miliardario Len Blavatnik. Che nel corso del 2023 così come nel 2024 non ha fatto mancare il proprio sostegno: nel 2023 infatti ha versato nelle casse di DAZN 240 milioni di dollari, mentre fino a settembre 2023 sono arrivati altri 587 milioni di dollari, per un totale di 827 milioni di dollari (circa 790 milioni di euro). Complessivamente, l’apporto di capitale nelle casse di DAZN da parte dell’azionista di maggioranza è stato pari a 6,3 miliardi di dollari dal 2016 ad oggi.
Nel corso del 2024, inoltre, puntando all’espansione a livello internazionale, DAZN ha acquisito il gruppo australiano Foxtel, in una operazione che (si legge nel bilancio) ha portato ad un enterprise value della azienda australiana pari a 2,2 miliardi di dollari: l’acquisto da parte della piattaforma streaming porterà la valutazione del gruppo DAZN a circa 10 miliardi di dollari. Il tutto in attesa del sempre più probabile ingresso nel capitale della stessa DAZN del fondo sovrano saudita PIF, pronto a investire un miliardo di dollari per acquisire il 10% della società.