Calcio e Finanza
·20 février 2025
DAZN allo scontro con la Ligue 1: chiesti danni per oltre mezzo miliardo
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·20 février 2025
Si accende lo scontro in Francia tra la LFP, la lega calcio francese, e DAZN. Come riportato da RMC Sport, infatti, DAZN ha richiesto alla LFP un risarcimento di 573 milioni di euro, di cui 309 milioni di euro per “frode sul prodotto” e 264 milioni di euro per “inadempienze osservate”.
Nella sua citazione al tribunale commerciale di Parigi, depositata lo scorso 30 gennaio, DAZN infatti sostiene di essere stata ingannata dalla Lega riguardo al prodotto acquistato. In particolare, ritiene che i dati sul numero di abbonati del ciclo precedente e sui ricavi generati siano molto distanti dalla realtà. La Lega contesta questa accusa, sottolineando che molti di questi dati sono pubblici, ma DAZN ritiene che la differenza tra le informazioni fornite dalla LFP al momento dell’accordo e la realtà riscontrata dopo mesi di sfruttamento dalla firma del contratto sia troppo grande.
Non solo il tema degli abbonati, però, perché la piattaforma streaming contesta alla Lega calcio anche il mancato impegno dei club per quanto riguarda la realizzazione dei contenuti aggiuntivi (interviste, dietro le quinte ecc) per cui però poche società avrebbero effettivamente collaborato. Per questi temi, contestando la “frode sul prodotto”, DAZN ha chiesto un risarcimento di 309 milioni di euro.
L’altro punto su cui DAZN chiede un risarcimento riguarda la pirateria, il marketing e la protezione dell’esclusività dei diritti acquistati. La piattaforma britannica lamenta un alto livello di pirateria dei suoi contenuti e accusa la LFP di non fare abbastanza per contrastarla. Secondo DAZN, quindi, su questo fronte la responsabilità della Lega è evidente, motivo per cui ha richiesto un risarcimento di 264 milioni di euro per “inadempienze osservate”.
In totale, quindi, DAZN reclama 573 milioni di euro di risarcimento dalla LFP, con l’obiettivo che la giustizia possa pronunciarsi entro la fine della stagione in corso.
Un nuovo scontro in Francia quindi sui diritti tv, dopo il caos generato dal flop di Mediapro negli anni scorsi. Ma, rispetto a Mediapro, nel caso di DAZN non mancano le differenze, dalla solidità dell’azionista di maggioranza Lev Blavatnik alla diversa strategia che ha portato allo stop ai pagamenti (la piattaforma streaming non ha pagato 35 milioni dell’ultima rata alla LFP, depositandoli però in un conto per dimostrare non sia un problema finanziario).