PianetaSerieB
·31 octobre 2024
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·31 octobre 2024
Undicesima giornata di Serie B assolutamente anomala e già in archivio, poiché dopo l’infrasettimanale si scende in campo di nuovo nel weekend.
Di seguito, come sempre, il nostro Pagellone dell’ultimo turno cadetto.
Uno dei gol più belli di questa stranissima giornata e che ben racchiude qualità e mentalità di una Juve Stabia capace di fermare anche il Sassuolo. Neanche il tempo di prendere gol del 2-1 ed ecco che Ruggero lancia in porta il bomber delle Vespe che si inventa la conclusione al volo che non lascia scampo a Moldovan.
I due gol, tra l’altro più di rapina che da Mudo, non traggano in inganno. Non è su questo che si basa il voto. Con Eugenio Corini alla Cremonese è tornata la mentalità e l’argentino può nuovamente giocare da trequartista: sembra un’ovvietà, ma dopo un anno abbondante fuori ruolo è un evento eccezionale che cambia il corso degli eventi.
Non la prestazione più convincente della storia, però 3 punti in una giornata in cui le altre 18 squadre pareggiano. Carburante puro per l’autostima e per la salvezza. Nella sfida incrociata degli ex Alvini incarta Viali e si rilancia in classifica.
Era reduce dalla miglior stagione della propria carriera a Venezia eppure sta riuscendo nell’impresa di fare un ulteriore e netto salto di qualità. Pierini sta diventando un calciatore concreto, consistente e continuo pur senza rinunciare alla spettacolarità, come dimostra il secondo gol messo a segno contro la Juve Stabia.
Un subentro d’autore quello contro il Cittadella. Il giovane attaccante spagnolo riparte a suon di dribbling e giocate incisive e decisive, esattamente da dove si era fermato. Se trovasse continuità fisica, diventerebbe difficile per Sottil tenerlo fuori dall’undici titolare della Sampdoria.
Solo parole buone per Longo, ma contro la Carrarese al netto di difficoltà e sfortuna va ottenuto qualcosa di più di un pari al San Nicola. Se a ciò si aggiunge che si tratta addirittura del quinto pari consecutivo si capisce che l’altro lato della medaglia di questa splendida solidità è l’incapacità di segnare.
Tre 0-0 sono inaccettabili, inutile girarci attorno. Se i nove pareggi rappresentano un campanello d’allarme, queste partite sono state quasi un grido di disperazione. Tante polemiche e nessun gol, così diventa tutto desolante.
Non è normale che sia normale. Ancora una volta sono tantissimi gli episodi che destano polemica e soprattutto ambiguità: dal rigore non dato alla Cremonese al fischio anticipato di Scatena in Salernitana-Cesena. Ogni giornata ha i suoi casi, un fatto triste a cui in era VAR non eravamo più abituati.
Zero occasioni fino quasi al 90′. Una prestazione scialba e non la prima. L’avvio ottimo di stagione non illuda: giocando così si rischia seriamente. Troppo nervosismo per una squadra costruita in modo tutt’altro che eccelso in cui c’è penuria in quasi tutti i reparti e un’abbondanza irreale sulla trequarti.
La cartolina di questo Palermo malinconicamente anonimo. Non c’è continuità, non esiste serenità e l’armonia è un lontano ricordo. Quando due calciatori arrivano a beccarsi così in campo vuol dire che qualcosa proprio non va. Pessima immagine.
Aboliamo la pausa di gennaio, accorciamo i playoff, allunghiamo la stagione: facciamo quel che vi pare, ma diciamo basta agli infrasettimanali. Prosegue il trend dell’ultimo anno, con un turno di campionato trattato alla pari di un match di Coppa Italia. Mignani va a Salerno con sole riserve, tanti altri mister varano turn-over estremi e anche chi non li fa non ottiene che prestazioni molli. Non si può essere impermeabili agli eventi: le squadre di Serie B 3 gare in 8 giorni non le reggono. Per salvaguardare spettacolarità e regolarità del torneo, la si smetta di spingere le rose oltre i propri limiti.