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·6 mai 2025

😱 Conte rincorre un record assurdo: sarebbe l'unico nella storia della 🅰

Image de l'article :😱 Conte rincorre un record assurdo: sarebbe l'unico nella storia della 🅰

Se Antonio Conte dovesse centrare lo Scudetto con il Napoli, sarebbe sicuramente un risultato storico. Non solo per quanto questo titolo sarebbe stato inaspettato e impronosticabile, ma anche perché il tecnico salentino centrerebbe un record assoluto.

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Nessun allenatore infatti è mai riuscito a vincere lo Scudetto con tre squadre diverse: Conte sarebbe dunque il primo, in virtù dei titoli vinti sulla panchina della Juventus nel triennio 2012-2014 e dello Scudetto del 2021 alla guida dell'Inter.


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Il primo o quasi, visto che in realtà una mezza eccezione c'è. Vediamo però quali sono gli altri allenatori che, come Conte finora, sono riusciti a vincere con due maglie differenti.


Trionfo e tragedia: Árpád Weisz

Inter (1929/30), Bologna (1935/36, 1936/37)

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È stato il primo e ha avuto una storia incredibile, purtroppo tinta di toni tragici.

Ebreo ungherese della grande scuola danubiana che dettò legge tra le due guerre mondiali e influenzò la grande Ungheria di Puskás, Weisz è un personaggio a cui l'Italia calcistica deve diverse innovazioni tattiche (tra cui l'introduzione del "Sistema") e la scoperta di Giuseppe Meazza.

Weisz vinse il suo primo scudetto guidando l'Inter (o, come allora si chiamava, l'Ambrosiana), poi diversi anni più tardi approdò sulla panchina del Bologna, interrompendo il dominio juventino di inizio anni '30 e vincendo due titoli di fila. Quel Bologna era "lo squadrone che tremar il mondo fa" e Weisz vinse il primo dei suoi due titoli a Bologna impiegando appena 14 giocatori, un record destinato a resistere per sempre.

La sua storia finisce però in tragedia: costretto a lasciare la guida dei rossoblù dalle Leggi Razziali, Weisz cercherà sicurezza per sé e per la sua famiglia in Olanda. Nel 1942 verrà deportato ad Auschwitz, dove troverà la morte due anni più tardi.


Lontano da Milano e Torino: Fulvio Bernardini

Fiorentina (1955/56), Bologna (1963/64)

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Fulvio Bernardini ha toccato la vita di tantissime squadre nella sua carriera da giocatore (fu uno dei primi a giocare sia per la Lazio sia per la Roma, di cui fu capitano e uomo simbolo) sia da allenatore.

Nel dopoguerra fece la storia, vincendo lo Scudetto da allenatore con due squadre che non hanno trionfato così spesso nella loro storia. Anzi, il titolo della Fiorentina del 1956 e quello del Bologna nel 1964 furono i primi due vinti da due squadre che non facessero parte dell'asse Milano-Torino dopo la Seconda Guerra Mondiale.

La sua Fiorentina trionfò nettamente, mentre il Bologna (con gli stranieri Haller e Nielsen) arrivò a pari punti con l'Inter, rendendo necessario uno spareggio a Roma per decidere l'assegnazione del titolo.


Il Barone: Nils Liedholm

Milan (1978/79), Roma (1982/83)

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Una carriera straordinaria, quella di Nils Liedholm da allenatore: tante le squadre guidate, ma il suo nome è legato soprattutto alle panchine di Milan e Roma, che occupò a più riprese.

Già quattro volte campione d'Italia da giocatore con la maglia del Milan, fu proprio dalla panchina rossonera che sollevò il suo primo titolo nazionale.

Era il primo campionato senza nessuno straniero in Serie A e alle spalle della colonna Rivera il Barone promosse diversi giovani e alcune seconde linee: Franco Baresi, Fulvio Collovati e Walter De Vecchi per citarne tre. Fu il titolo della stella per il Milan, che beffò un Perugia capace di concludere la stagione da imbattuto.

Nel 1983 avrebbe invece portato la Roma al secondo titolo della sua storia, con una squadra trainata dai gol di Roberto Pruzzo e dal carisma del capitano Agostino Di Bartolomei.


Inossidabile: Giovanni Trapattoni

Juventus (1976/77, 1977/78, 1980/81, 1981/82, 1983/84, 1985/86), Inter (1988/89)

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Non poteva mancare Giovanni Trapattoni, l'allenatore che vanta più scudetti nella sua carriera. La sua Juventus dominò il campionato a cavallo tra gli anni '70 e '80, vincendo sei titoli in dieci anni: da Cabrini a Platini, passando per il titolo della seconda stella, sarebbe stato il periodo di maggior successo per i bianconeri.

Lasciata la Vecchia Signora, Trapattoni vincerà il titolo del 1989 alla guida della cosiddetta "Inter dei record": dopo un sontuoso calciomercato che porterà a Milano tra gli altri Berti, Brehme e Matthäus, i nerazzurri macinarono 58 punti (primato dell'epoca dei due punti), mettendo in ghiacciaia il titolo con ben cinque giornate d'anticipo.


Altro che cortomuso: Massimiliano Allegri

Milan (2010/11), Juventus (2014/15, 2015/16, 2016/17, 2017/18, 2018/19)

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Non c'è allenatore che abbia più fatto discutere di sé negli ultimi anni in Italia. D'altronde i titoli non mentono e dicono che Massimiliano Allegri ha vinto sei scudetti, uno solo in meno di Trapattoni.

Il primo titolo arriva sulla panchina del Milan e, guardacaso, sarà l'ultimo prima dello strapotere juventino degli anni '10. La rosa è stellare: Nesta, Thiago Silva, Zambrotta, Gattuso, Seedorf, Robinho, Ibrahimović e Pato.

Poi però Conte sposta l'equilibrio del campionato verso Torino: e quando il leccese lascerà la Juventus sarà proprio Allegri a sostituirlo, accolto tra mille polemiche alla Vecchia Signora. Se ne andrà dopo aver vinto cinque campionati consecutivi, proseguendo un ciclo quasi decennale.


Beffato: Fabio Capello

Milan (1991/92, 1992/93, 1993/94, 1995/96), Roma (2000/01), Juventus (2004/05*, 2005/06*)

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In realtà un tecnico italiano avrebbe già vinto lo Scudetto con tre squadre diverse: si tratta di Fabio Capello, che si è però visto revocare o non assegnare i campionati vinti alla guida della Juventus per via dello scandalo Calciopoli.

Capello, dopo aver fatto da vice di Liedholm e aver guidato brevemente il Milan ad interim, venne chiamato a sostituire Arrigo Sacchi sulla panchina rossonera nel 1991: avrebbe vinto quattro titoli, tre dei quali consecutivi.

Approdato sulla panchina della Roma nel 1999, avrebbe costruito la squadra che nel 2001 avrebbe sollevato il suo terzo Scudetto, suggellato dal gol di Francesco Totti contro il Parma.


📸 Marco Luzzani - 2025 Getty Images