Cagliarinews24
·22 mai 2025
Conferenza stampa Nicola: «Vogliamo fare la nostra partita con il Napoli. Non ci saranno altri giocatori oltre a Gaetano. Su Mina e Luperto…»

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·22 mai 2025
(Elia Serra inviato in sala stampa al CRAI Sport Center) – Davide Nicola oggi da Assemini presenta la sfida valida per la 38a giornata del campionato di Serie A 2024-2025. L’allenatore del Cagliari interviene alla vigilia della partita contro il Napoli del tecnico Antonio Conte. Le sue parole:
LA CONFERENZA STAMPA DI NICOLA
TORNARE IN CAMPO E INFORTUNATI – «Dopo cinque giorni torniamo in campo e ci sono difficoltà, ma questo tempo che abbiamo ci basta, saremo contro un avversario di grande valore. Vogliamo fare la nostra partita perché il campionato non è finito! Abbiamo avuto problemini non solo nell’ultimo periodo, la situazione di Gaetano è nota, ci siamo sentiti dopo l’intervento. Caprile non ci sarà perché era già infortunato prima, anche nella sfida contro il Venezia, aveva una distrazione di primo o secondo grado. Luvumbo ha avuto questo problema dovuto alla fatica. Pavoletti ha un problema al ginocchio, ma ci sarà e sarà convocato. Zortea sta facendo una ecografia, ci punterò solo se sta bene, è un occasione per gli altri potenzialmente».
LOTTA SCUDETTO- «E’ una partita importante nella quale daremo tutto, ma voglio ricordare che ora sembra che noi ed il Como siamo attenzionati nell’ottica dello scudetto. La disputa è tra Napoli ed Inter, non c’entriamo noi!».
FUTURO NICOLA – «Non è che non ho risposto dopo il Venezia, io sono venuto a Cagliari per costruire qualcosa. Se parlassi del mio futuro non starei pensando alla prossima partita, ci confronteremo con la società e sarà facile fare delle valutazioni. A fine stagione ci sono cose positive e meno, vogliamo migliorare ma ora pensiamo al Napoli!».
MINA, LUPERTO E LA PARTITA – «Non so se ne basteranno meno ma servivano 36 puntii. Mina e Luperto erano infortunati e li abbiamo rrecuperati con il Venezia, non erano al top della condizione ma non hanno avuto ricadute. Giocheranno perché mi servono per la formazione che possa essere competitiva. La differenza tra noi e il Napoli è abissale, ma vogliamo fare la nostra partita nonostante il fatto che siamo già salvi».
AMBIENTE, SCUDETTO E FARE IL PROSSIMO STEP – «Non c’è un qualcuno con cui avercela, avevo fatto solo una considerazione! Siamo tutti ambiziosi, noi, i tifosi ed anche noi, vale per tutte le squadre. In alcune partite pensavo che potessi fare meglio e salvarci prima, sono discorsi che fate voi come noi. Abbiamo fatto un campionato tranquillo, poi ci sono diverse dinamiche: noi dovevamo lottare per la salvezza e lo abbiamo fatto in un modo diverso rispetto all’anno scorso. Se penso alle squadre che ci stanno sopra come Torino ed Udinese, fare il salto di qualità non è facile. Ci vuole programmazione ed un budget per investire. Siamo dove meritavamo e possiamo migliorare, vanno fatte altre valutazioni per poterlo fare. Le persone non vanno prese in giro, bisogna dire le cose come stanno accettando quella che è la situazione. ll Cagliari ha fatto un signor campionato ma laddove è possibile possiamo migliorare».
COMO – «A Como ho incontrato Fabregas e lui ha detto cose che pensavo già, abbiamo avuto delle difficoltà ma poi avendo più frecce nel nostro arco abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Loro non li metto tra chi lotta per salvarsi, hanno altre ambizioni. Noi per migliorare dovremo remare tutti dalla stessa parte, lo abbiamo fatto nel modo migliore possibile come nell’ultima partita. Con il Venezia abbiamo avuto una preparazione mentale di altro livello, ora con il Napoli ci tengono tutti e noi cercheremo di fare il meglio ed il massimo».
SFIDA DEL MARADONA – «Mente libera? Penso che tutte le partite siano aperte, anche quando c’è un divario come con il Napoli. Credo nel fatto che possiamo dire la nostra, non so se riusciremo a fare qualcosa di straordinario ma ci prepariamo per fare del nostro meglio. Arrivati all’ultima giornata è inevitabile avere pressione (Napoli ed Inter n.d.r.), non penso che loro però la patiscano».
PICCOLI – «L’operazione Sulemana è stata eccezionale per noi, sono arrivati tre giovani da costruire nei numeri e nella continuità. Adopo fa un primo anno da trenta presenze con due gol (uno e mezzo dai), da adesso inizierà un altro step per migliorarsi in gol e azioni chiave Lo stesso vale per Caprile, Piccoli ha dimostrato di avere valore più di quanto si diceva. Si è assestato in un ambiente che gli ha dato fiducia e gli ha permesso di sbagliare. Sono tre giocatori, con Zortea, importanti per il Cagliari e che possono diventare un patrimonio per la nostra società».
CIOCCI – «Lui al posto di Caprile? Giuseppe, al pari di Jankto, è uno a cui voglio tanto bene e difficilmente riesco a dimostrarvelo come con gli altri giocatori. Non è una questione di fare giocare tutti, io in settimana penso a chi può dare un contruibuto nella partita. Se potrò gratificarlo lo farò, per questo dovrei cambiare il titolare: se posso farlo lo farò ma io devo essere competitivo e coerente. Chi non ha giocato è perché non consideravo che potesse essere titolare, non per problemi con i singoli».
MAKOUMBOU – «Pochi tiri? Credo che contro il Venezia abbia fatto una delle migliori partite sotto diversi punti di vista, può ancora migliorare nel verticalizzare, tirare e colpire di testa. Se sarà ambizioso migliorerà, è sempre mentalmente presente ed in campo ha una grande mole anche a livello difensivo. Dovrò fare dieci partite del genere, serve lavorare tutti i giorni anche su questo. Ad un certo punto poi i giocatori svoltano, serve la dedizione quotidiana per migliorare. Nelle ultime ha migliorato il suo modo di stare in campo, specialmente con il Venezia, starà a lui fare il prossimo step!».
COSA E’ MANCATO CON LE BIG – «In alcuni anni fai il colpaccio ma sistematicamente poi non riesci in altre partite, noi siamo stati competitivi con le big; anche strappando punti con qualità di gioco. Abbiamo avuto la giusta mentalità, vedi la partita con l’Atalanta poi per la tenuta fisica nella partita. Per vincere contro di loro serve cambiare obiettivi, serve una certa dimensione qualitativa. Alcuni sono più pronti di noi, i nostri lo sono dopo un anno ma le big hanno giocatori che sono già arrivati a quel punto; sanno già giocare a questi livelli. Prima o dopo arriveremo ai loro livelli, bisogna crederci! Se sfidassi Bolt so che mi batterebbe anche se non corre da anni, c’è una differenza genetica, ma apprezzo i progressi che posso fare nel percorso».