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·7 mai 2025

Champions League | Il cammino nerazzurro verso la finale

Image de l'article :Champions League | Il cammino nerazzurro verso la finale

Ci sono stagioni che assomigliano a romanzi. Capitoli scritti con l’inchiostro del sacrificio, della bellezza e di un’ostinazione collettiva che si trasforma in mito. Ci sono notti che non finiscono quando si spegne la luce dello stadio, ma restano accese nei ricordi, nei racconti, nelle voci che tremano ancora di emozione. Ci sono squadre che diventano molto più di ciò che sono: diventano simbolo, incarnazione, orgoglio di un popolo intero. L’Inter è questo. Un’opera corale che ha saputo suonare ogni nota del grande spartito europeo. Dalla compostezza iniziale alla poesia calcistica, dalla forza mentale alla gioia feroce, ogni passo è stato una dichiarazione d’intenti. Non solo vittorie, ma identità. Con Simone Inzaghi sul ponte di comando, con Lautaro come totem, Thuram come scintilla, Calhanoglu come regista dell’anima. Con Sommer che para il destino, e con San Siro che canta sempre più forte. Quello che porta l'Inter a Monaco di Baviera a giocarsi la Champions League è un viaggio che comincia in silenzio, cresce con la fatica, esplode nell’irreale e sfocia nella leggenda. Ma prima, molto prima, c’è stata una storia da vivere. E da raccontare.

FASE CAMPIONATO

Percorso da grande squadra per l’Inter nella fase campionato della UEFA Champions League 2024/25, chiusa al quarto posto con 19 punti e una qualificazione agli ottavi conquistata con autorità. L’esordio è subito convincente: 0-0 sul campo del Manchester City in una sfida ad altissima intensità, con Sommer protagonista e i nerazzurri sempre pericolosi in ripartenza. Poi la prima gioia a San Siro: 4-0 netto alla Stella Rossa con gol, spettacolo e una prova corale brillante. A Berna serve pazienza e carattere: decide Thuram al 92’. La stessa mentalità si rivede contro l’Arsenal, battuto 1-0 con un rigore di Calhanoglu e una prestazione difensiva da manuale.


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Contro il Lipsia arriva la quinta gara senza subire reti e una vittoria di misura, grazie a un autogol di Lukeba su punizione di Dimarco e ai salvataggi di Sommer e compagni. La prima battuta d’arresto arriva in Germania, contro il Bayer Leverkusen: 1-0 al 90’, ma senza scalfire le certezze della squadra di Inzaghi. A Praga, contro lo Sparta, ci pensa Lautaro con una perla da tre punti, poi nel match decisivo contro il Monaco, il capitano si prende la scena con una tripletta che vale gli ottavi e lo porta a 17 gol in Champions, eguagliando Sandro Mazzola nella storia interista. Con 6 vittorie, un pareggio e una sola rete subita in 8 partite, l’Inter dimostra solidità, fame e qualità da big europea.

OTTAVI DI FINALE

Con autorità, maturità e classe, l’Inter supera il Feyenoord negli ottavi di finale della UEFA Champions League, centrando una doppia vittoria che vale i quarti. All’andata, in un De Kuip infuocato ma colorato anche da una marea nerazzurra, la squadra di Inzaghi mostra personalità e freddezza. Nonostante le assenze, l’Inter domina con lucidità e si affida alla coppia Thuram-Lautaro per piegare gli olandesi: il francese apre le marcature, il capitano firma il raddoppio e si prende la storia con il suo 18° gol in Champions, diventando il miglior marcatore nerazzurro di sempre nella competizione, superando Mazzola. Un rigore fallito da Zielinski lascia un piccolo rimpianto, ma il 2-0 finale è meritato e pesantissimo in vista del ritorno.

A San Siro, la musica non cambia. L’Inter parte forte, travolge il Feyenoord sul piano del gioco e mette subito in discesa il match con un capolavoro di Thuram dopo appena 8 minuti: un destro secco sotto l’incrocio che fa tornare alla mente il derby del settembre 2023. Il numero 9 è incontenibile, sfiora più volte il raddoppio e colpisce anche una traversa dopo una giocata strepitosa. Nella ripresa arriva il 2-0 grazie al penalty realizzato da Calhanoglu, mentre un gol degli olandesi rende solo più stretto un 2-1 che fotografa meno di quanto visto in campo. L’Inter avanza ai quarti con un 4-1 complessivo, mostrando ancora una volta di essere tra le grandi protagoniste di questa Champions.

QUARTI DI FINALE

L’Inter scrive un’altra pagina memorabile della sua avventura europea, eliminando il Bayern Monaco nei quarti di finale con due prestazioni straordinarie, ricche di grinta, qualità e cuore. All’andata, all’Allianz Arena, i nerazzurri mostrano subito di essere all’altezza della sfida: compattezza, attenzione e spirito da grande squadra. L’1-2 finale è frutto di una gara giocata con intelligenza e coraggio. Il primo gol è una perla: azione sulla sinistra di Carlos Augusto, geniale tacco di Thuram e destro di prima di Lautaro per l’1-0. Il Bayern pareggia con Muller, ma nel finale l’Inter ha ancora energie e idee: Barella inventa, Carlos ancora protagonista, Frattesi taglia sul primo palo e firma il gol vittoria. Una notte da ricordare, nel fortino bavarese, che regala un prezioso vantaggio per il ritorno.

A San Siro, sotto la pioggia e in un’atmosfera elettrizzante, l’Inter completa l’opera. Dopo il momentaneo vantaggio del Bayern firmato da Kane, lo stadio esplode tra il 58’ e il 61’: prima Lautaro, che con il suo 150° gol in maglia nerazzurra pareggia, poi Pavard con uno stacco imperioso firma il sorpasso. Il Bayern accorcia con Dier, ma l’Inter resiste fino alla fine con una prova eroica, fatta di sacrificio e determinazione, trascinata dal canto incessante di un San Siro in trance agonistica. L’Inter conquista la semifinale di Champions League per la seconda volta nelle ultime tre stagioni.

SEMIFINALE

Una saga incredibile, da raccontare ancora per tantissimi anni. All'andata va in scena una partita spettacolare e imprevedibile, con sei gol in 90 minuti. L’Inter parte fortissimo con un capolavoro di tacco di Thuram dopo soli 30 secondi, seguito da una rovesciata di Dumfries per lo 0-2. Ma il Barcellona reagisce con il talento di Yamal, autore di un gol magico e di una traversa clamorosa. I catalani trovano il pareggio con Torres dopo un’azione da manuale. Nella ripresa, ancora Dumfries porta avanti l’Inter, ma Raphinha pareggia con un tiro deviato. Partita incredibile, piena di occasioni, gol sfiorati, pali e VAR.

Al ritorno Lautaro segna subito e accende San Siro, poi Calhanoglu su rigore raddoppia: Inter avanti 2-0. Ma nella ripresa il Barcellona torna prepotente con Garcia e Olmo: in sei minuti è 2-2. All’88’ Raphinha segna il 2-3 e sembra finita, ma Acerbi al 93’ pareggia e porta tutto ai supplementari. Frattesi firma il 4-3 dopo una splendida azione corale. Sommer diventa eroe assoluto, salvando il risultato in più occasioni, compresa una parata clamorosa su Yamal. Alla fine l’Inter resiste e vola in finale dopo un doppio confronto epico, sofferto e leggendario.

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