Capello, che bordate al Milan: «Questa è la squadra dell’anno scorso. Manca personalità. Ecco cosa non ha funzionato contro la Cremonese. Ad Allegri servirebbe questo attaccante. E su Vlahović dico che…» | OneFootball

Capello, che bordate al Milan: «Questa è la squadra dell’anno scorso. Manca personalità. Ecco cosa non ha funzionato contro la Cremonese. Ad Allegri servirebbe questo attaccante. E su Vlahović dico che…» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·25 août 2025

Capello, che bordate al Milan: «Questa è la squadra dell’anno scorso. Manca personalità. Ecco cosa non ha funzionato contro la Cremonese. Ad Allegri servirebbe questo attaccante. E su Vlahović dico che…»

Image de l'article :Capello, che bordate al Milan: «Questa è la squadra dell’anno scorso. Manca personalità. Ecco cosa non ha funzionato contro la Cremonese. Ad Allegri servirebbe questo attaccante. E su Vlahović dico che…»

Capello e le sue critiche nei confronti del Milan dopo la sconfitta rossonera

Un’icona della storia rossonera, un allenatore che ha costruito il mito degli “Invincibili” e ha portato il Milan sul tetto d’Europa e del mondo. Quando parla Fabio Capello, il suo giudizio non è mai banale, la sua analisi è una sentenza. Alla vigilia di una stagione che per il Milan deve essere quella della “riscossa”, la sua voce è una delle più attese e autorevoli. Dopo la clamorosa e inaspettata sconfitta all’esordio in campionato contro la neopromossa Cremonese, “Don Fabio” su La Gazzetta dello Sport, non usa mezzi termini per descrivere i problemi di una squadra che, a suo dire, assomiglia troppo a quella della passata, disastrosa stagione. Dalla mancanza di personalità a una manovra lenta e prevedibile, passando per i difetti dei singoli e le necessità del mercato, Capello offre la sua diagnosi lucida e senza sconti, con la competenza di chi sa cosa serve per vincere con la maglia del Diavolo

IL DEBUTTO IN CAMPIONATO – «A un certo punto, vedendo la partita, ho detto a mia moglie: “questa è la squadra dello scorso anno”. Sono emersi tutti i problemi che c’erano già nella stagione passata: ritmo basso, posizionamento errato quando si perde palla e, cosa più importante, mancanza di personalità».


Vidéos OneFootball


MODRIC E GLI ALTRI – «Lasciamo stare Modric che è la classica eccezione che conferma la regola. Per il resto, i difetti sono evidenti. Prendiamo Gimenez, sembra soffrire San Siro. E allora si torna al solito discorso: giocare con la maglia del Milan in quello stadio non è come farlo altrove».

ALLEGRI: «LA SQUADRA FATICA A PERCEPIRE IL PERICOLO». – «Ha ragione, ma tutto nasce dall’atteggiamento e dal posizionamento. Quando il Milan perde palla, è sempre fuori equilibrio e gli avversari possono sfruttare spazi e tempi, perché ripartono in quattro o cinque completamente liberi. Loftus-Cheek, per esempio, fatica a tornare e Fofana si spinge molto in avanti: gli indizi c’erano già stati contro il Bari in Coppa Italia».

MAX CURA LA FASE DIFENSIVA – «Certo, è indiscutibile. E sono sicuro che Max ci lavorerà, perché a livello tattico è il primo difetto evidente. Poi ci sono quelli dei singoli: al Milan non si marca “sentendo” l’attaccante, ma si guarda solo la palla. Allegri dovrà correggere parecchie cose, serve però la disponibilità dei calciatori. Ogni tanto sabato sera ho visto qualcuno rientrare “corricchiando”, senza la giusta cattiveria».

I ROSSONERI L’HANNO CONVINTA NELLA MANOVRA – «Ovviamente no. Se giochi a ritmo basso, tutto si complica. L’unico a provare ad accendere la luce era Modric, ma le difficoltà partivano in difesa, nell’impostazione».

ALLEGRI NON PARLA DI MERCATO – «Max ha una comunicazione differente, è sempre equilibrato e ha voluto proteggere la squadra. Ciò non significa, però, che con la dirigenza non abbia fatto sentire la propria voce. Il Milan, per esempio, contro la Cremonese non aveva un attaccante vero in panchina. Sono sicuro che qualche altro allenatore l’avrebbe fatto notare ai microfoni…».

VLAHOVIC – «L’ho detto e lo ripeto, Dusan lo vedrei bene al Milan. E poi Allegri lo conosce a fondo. Ma non voglio sostituirmi a Tare che è molto bravo a fare il suo lavoro. Sono convinto che nell’incontro di ieri Max e Igli abbiano fatto una giusta disamina di cosa serve alla squadra, poi bisogna confrontarsi naturalmente con le possibilità economiche del club».

BRUCIARE SUBITO L’ENTUSIASMO – «Il rischio c’è. Ma alla fine io resto fiducioso, proprio perché ci sono due professionisti d’eccellenza come Igli e Max. Si rimboccherà le maniche, ma dovranno farlo pure gli altri, a cominciare proprio dai giocatori».

À propos de Publisher