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·4 juin 2025

Brescia, il 10 giugno il ricorso contro la penalizzazione in classifica

Image de l'article :Brescia, il 10 giugno il ricorso contro la penalizzazione in classifica

In attesa di possibili sviluppi sul passaggio di proprietà, il Brescia prosegue la battaglia legale sul fronte della giustizia sportiva. La Corte federale d’Appello ha fissato l’udienza per discutere il ricorso presentato dal club lombardo per il prossimo 10 giugno 2025, dopo che nella serata di martedì i legali del club hanno presentato ricorso contro la decisione del tribunale federale.

Come si legge sul dispositivo pubblicato dalla Corte, l’udienza si terrà in videoconferenza il prossimo 10 giugno 2025, a partire dalle ore 16.00. Le parti avranno la facoltà di presentare memorie entro il 9 giugno, alle ore 12.00. In primo grado era arrivata la condanna per la società a otto punti di penalizzazione, di cui quattro da scontare nella stagione 2024/25 (con conseguente retrocessione in Serie C) e quattro da scontare nel 2025/26.


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Nei giorni scorsi, sono state pubblicate le motivazioni relative alla sanzione irrogata al Brescia, legata al caos sui crediti fiscali. Il Tribunale federale nazionale ha ritenuto di punire il club lombardo innanzitutto per il mancato effettivo versamento degli oneri fiscali e previdenziali nonostante risultassero “formalmente” pagati.

E’ stata inoltre considerata la gravità dell’illecito e si è tenuto conto delle responsabilità dei vertici del club lombardo: Massimo Cellino ed Edoardo Cellino. È stata evidenziata, dal Tribunale, la totale mancanza di diligenza nella scelta di un “fornitore fiscale” (Gruppo Alfieri SPV), che non risultava in possesso di crediti reali e aveva struttura finanziaria fragile. Nonostante i primi segnali di sospetto, i Cellino hanno continuato a rinnovare l’operazione, aggravando la loro posizione.

Hanno inoltre dimostrato – secondo il Tribunale – di non aver adottato alcun “piano B” (né alternative di pagamento diretto) né di aver sospeso i rapporti con quel fornitore non appena si è appresa l’esistenza di dubbi sulla genuinità dei crediti. Da qui la scelta di punire la società con 8 punti di penalizzazione, per tenere fede al principio dell’afflittività della sanzione.

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