Ballardini: «Dalla Serie C alla Serie A con il Cagliari? Vi spiego come ho fatto. La stagione 2007-2008…» | OneFootball

Davide Ballardini, ex allenatore del Cagliari, ha parlato della squadra rossoblù del passato quando ha allenato. Le sue dichiarazioni

Ai microfoni di DoppioPasso Podcast è intervenuto l’ex allenatore, tra le altre, del Cagliari che ha parlato di vari argomenti, tra cui il suo passato in rossoblù. Le sue parole:

SALTO IN SERIE A – «Alla San Benedettese avevo come ds La Rosa che era in ottimi rapporti con Nicola Salerno, ds del Cagliari che veniva spesso a vederci. Finita la stagione lui mi propose di seguirlo a Cagliari, questo è il motivo del salto di categoria. Devo ringraziare Ippolito, ma sicuramente Cellino per avermi portato in A.»

PRIMA ESPERIENZA – «La A ovviamente non era la C, la prima stagione non fu fortunata, facemmo 8-9 partite con qualche pareggio. Le stagioni successive però mi richiamò al Cagliari nel 2007-2008 dove facemmo tanti punti e ci salvammo.»

2007-2008 – «32 punti nel girone di ritorno, 10 in quelli di andata. A gennaio sono arrivati Jeda Storari, Cossu. Arrivarono questi ragazzi, io non feci nulla se non usare il mio stile cercando di coinvolgere tutti per creare un gruppo forte, nessun segreto in particolare. A fine anno ho lasciato dopo la prima di campionato perchè ho chiesto più soldi a Cellino e lui non me li diede. Fai presto a passare da bravo a meno bravo.»

CAGLIARI – «Al Cagliari abbiamo portato un’idea di gioco, perché li giocavamo 4-3-1-2 con il trequartista prima Jeda poi Cossu, con in attacco Matri o Acquafresca. Quindi porti le tue idee i tuoi principi ci lavori molto sopra, porto queste idee a Cagliari perchè penso sia l’abito più adatto per i giocatori che alleni »

FINI CAMBIO RUOLO – «Fini aveva sempre giocato da esterno e io lo misi a fare la mezzala destra, da lì iniziò a giocare solo in quel ruolo. »

CELLINO – «Cellino? Molto bravo a fare il suo lavoro, un grande dirigente che sa fare conto. Un suo pregio e che le sue società le lascia in ordine, non sono indebitate per quello che so io. Tecnicamente anche adesso cambia allenatori, se vai bene vai bene ma se le cose non vanno bene non c’è troppo sostegno.»