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·2 juillet 2025

Antognoni: «Fazzini alla Fiorentina un affare; spero che Bove torni a giocare»

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Le parole di Giancarlo Antognoni, ex della Fiorentina e capodelegazione dell’Italia Under 21, sui viola e i giovani in Serie A

Giancarlo Antognoni, storico fantasista e simbolo della Fiorentina nonché capo delegazione dell’Italia Under 21, è intervenuto durante la cerimonia del premio Fair Play Menarini a Firenze, offrendo un bilancio sull’Europeo degli azzurrini e commentando vari temi legati al calcio italiano e ai giovani talenti.

FAIR PLAY E EUROPEO UNDER 21 – «Ormai sono di casa a questo evento. Il Fair play è sempre qualcosa da sottolineare e la Menarini fa bene a fare tutto questo una volta all’anno. Sull’Under 21 dico che è stato un buon Europeo, speravamo di andare più avanti ma gli episodi ci hanno penalizzato. Mi riferisco alla partita con la Germania ai quarti, sotto di due uomini è stato difficile. Fino al 117’ abbiamo tenuto, poi abbiamo preso un gol a pochi minuti dai rigori. Abbiamo però visto alcuni giocatori interessanti ed è tutto positivo per noi».


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SU JACOPO FAZZINI – «Era molto contento del suo passaggio alla Fiorentina. Secondo me è uno dei migliori talenti italiani in quel ruolo. Questi ragazzi però hanno bisogno di giocare. Ci auguriamo che possa giocare tanto. Secondo me è una mezzala o un trequartista, dipende dal ruolo che l’allenatore sceglierà per lui».

SU SEBASTIANO ESPOSITO – «Dico solo che è un ragazzo interessante. Diciamo che rispetto ai pari età lui ha giocato più degli altri. Purtroppo è retrocesso con l’Empoli, che si è un po’ spento alla distanza. In generale i talenti in Italia ci sono ma vanno fatti giocare. Gli allenatori spesso si fidano di quelli più esperti».

SU EDOARDO BOVE – «Spero possa tornare a giocare, sarei molto felice per lui perché un ragazzo che smette a 22 anni per una problematica del genere fa male. L’ho visto motivato e sereno, è venuto a trovarci prima dell’Europeo. Sotto l’aspetto mentale lo vedo pronto».

SUI CAMBI IN PANCHINA IN SERIE A – «Sono cambiati più gli allenatori che i giocatori. Significa che le società non hanno raggiunto gli obiettivi che si erano prefissate. Poi sono tutti allenatori bravi: Pioli lo conosciamo, ci ho lavorato insieme per un paio di anni e ha fatto molto bene a Firenze. Credo darà un gran contributo».

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