Cagliarinews24
·8 août 2025
Abeijon: «Zola è la persona più bella che ho conosciuto a Cagliari. Ha provato a farmi fare Joga, ma Esposito e Langella…»

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·8 août 2025
L’intervista concessa da Nelson Abeijon a L’Unione Sarda ha riportato alla memoria dei tifosi del Cagliari un’epoca indimenticabile, fatta di passione, cuore e talento puro. Nel corso del suo racconto, l’ex centrocampista uruguaiano ha speso parole cariche di affetto e ammirazione per un ex compagno di squadra che ha segnato la storia recente del club: Gianfranco Zola.
La coppia formata da Abeijon e Zola rappresenta la perfetta sintesi dell’identità di quel Cagliari: la grinta, la tenacia e la combattività del centrocampo uruguaiano unita alla classe, alla visione di gioco e alla magia del fantasista sardo. L’uno era il cuore pulsante e il polmone del centrocampo, un guerriero che non si arrendeva mai; l’altro, il cervello e l’anima della squadra, un artista capace di incantare il pubblico con giocate di pura bellezza.
Abeijon, nel suo ruolo di mediano, era spesso la prima linea di difesa, pronto a recuperare ogni pallone per poi affidarlo ai piedi fatati di Zola, che aveva il compito di trasformare la fatica in spettacolo.
Nel corso dell’intervista, Abeijon ha ricordato come Zola non fosse solo un compagno di squadra, ma un vero e proprio punto di riferimento per l’intero spogliatoio. La sua umiltà, la sua professionalità e il suo carisma erano d’esempio per tutti, specialmente per i giocatori più giovani. La sua presenza elevava il livello di tutta la squadra, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche mentale. L’ex fantasista, pur essendo una stella di livello internazionale, era un leader silenzioso, che si faceva rispettare per la sua dedizione e per l’amore incondizionato che mostrava per la maglia e per la sua terra. Le sue parole:
RICORDI – «Due immagini. La prima in ritiro in montagna, prima dell’inizio del campionato, quando Zola è riuscito a convincermi a provare lo joga che lui praticava ogni giorno. Inutile dire che è stato un flop pazzesco perché Esposito e Langella facevano di tutto per distrarmi. Lo so, è strano ricordare proprio quella scena, ma Gianfranco è la persona più bella che ho conosciuto a Cagliari. Vedo poi il gol al Palermo, un gol pesantissimo».