Abbassare l’asticella non è nell’interesse dell’Atalanta, ma le garanzie per Gasperini sono una priorità (in ottica Champions) | OneFootball

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Calcionews24

·26 mai 2025

Abbassare l’asticella non è nell’interesse dell’Atalanta, ma le garanzie per Gasperini sono una priorità (in ottica Champions)

Image de l'article :Abbassare l’asticella non è nell’interesse dell’Atalanta, ma le garanzie per Gasperini sono una priorità (in ottica Champions)

Gasperini, l’asticella abbassata e una preoccupazione legittima: che può diventare fine a se stessa se l’Atalanta da delle garanzie

“Dopo anni credo che sarà molto difficile ripetersi, la Champions è complicata: bisogna rifondare con umiltà dove bisognerà abbassare l’asticella, non so se sarà accettato o meno”.

Le parole di Gasperini nel post partita di ieri hanno portato a qualche chiara riflessione in casa Atalanta: passare dallo “Scherzi a Parte” con lo striscione “Gasperini vattene” ad una realtà da non sottovalutare, seppur la stagione sia stata positiva al netto di qualche rimpianto sul sogno tricolore.


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Tante perplessità dove Gian Piero ha stilato una realtà vero-simile all’insegna di una parola chiave: rifondazione. Una Dea che nel corso di questa estate sarà nel ben mezzo di un grande cambiamento tra cessioni inevitabili, certezze che hanno un anno in più sulla carta d’identità e un’Atalanta che seppur faccia la sua pazienza la sua più grande virtù non può permettersi determinati cali.

Situazione tragica? No, ma tra le parole di Gasperini spicca un concetto implicito non indifferente: andare in Champions non è interesse esclusivo del tecnico, bensì si tratta dell’obiettivo principale stilato dal duo Pagliuca-Percassi, etichettando la Coppa dei Campioni come il livello su cui l’Atalanta dovrà stare nei prossimi anni. Se la stessa società Atalanta vuole rimanere tra le prime quattro, Gasp non può dire altrimenti: servono garanzie sul mercato tecniche coerenti con il suo credo per mantenere (e magari migliorare) quel livello.

Tuttavia non si tratta di una sorpresa: l’Atalanta in 9 anni ha cambiato pelle tante volte, affrontando cessioni inevitabili nella maniera migliore possibile e addirittura migliorando il blocco della stagione precedente, il cosiddetto “come” che fa la differenza sui sostituti, e per consolidarsi serve investire bene dove le caratteristiche tecniche sono prioritarie al di là dei nomi o della volontà di fare la “squadra giovane e tutta italiana”.

Più del rinnovo l’Atalanta cosa può fare? Dare al tecnico le garanzie che chiede, come ha sempre fatto dal 2016 ad oggi, ascoltandolo in ogni singola indicazione. Se l’Atalanta si riconfermerà in Champions sarà il campo a deciderlo, ma serve sempre una macchina competitiva. Gasperini sarà anche “Re Mida”, ma i traguardi vanno raggiunti insieme con l’aiuto di tutti: nell’interesse dell’intero mondo Atalanta.

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