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Alessandro De Felice ·29 de junio de 2025
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Alessandro De Felice ·29 de junio de 2025
La Juventus sogna un nuovo inizio, ma il passato non vuole farsi da parte. Dusan Vlahovic, centravanti serbo arrivato a Torino nel 2022 per 85 milioni complessivi, ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza nel 2026 e rifiuta qualsiasi destinazione.
Secondo La Gazzetta dello Sport, il numero 9 bianconero ha detto no al Fenerbahçe, nonostante il forte interesse di José Mourinho, e non ha intenzione di abbassarsi l’ingaggio da 12 milioni a stagione.
Una presa di posizione che complica i piani della dirigenza, già pronta ad accogliere Jonathan David a parametro zero. Ma l’arrivo del canadese è appeso proprio al destino del serbo, che ora rischia seriamente di finire fuori rosa. Come? Con il “metodo Chiesa”.
Chi lo conosce lo descrive nervoso, ombroso, ma deciso. La strategia di Vlahovic è chiara: restare fino al 2026 per liberarsi a zero, con la speranza di strappare un maxi ingaggio da svincolato, proprio come vuole fare David ora. Il no al rinnovo proposto – 7-8 milioni fino al 2028 – è stato il primo segnale.
Il giocatore si sente usato, spremuto nella prima parte di stagione quando ha giocato stringendo i denti, e poi messo da parte con l’arrivo di Kolo Muani. Ora, dopo mesi di panchine e pettegolezzi, ha rotto il silenzio con una sola parola su Instagram: “nueve”. Un messaggio? Forse un avviso: il numero 9 è ancora suo.
Nel solo 2024-25, tra ingaggio e quota ammortamento, Vlahovic peserà per circa 40 milioni, come riferisce Il Corriere dello Sport. Ogni suo gol è costato circa 2,3 milioni. Se partisse ora, la Juve potrebbe ancora fare una minuscola plusvalenza – circa 19,5 milioni è il valore residuo a bilancio – ma senza offerte sul tavolo, resta un’ipotesi remota.
Le proposte vere? Nessuna. Si è parlato di Galatasaray, Arabia e qualche sondaggio dalla Premier, ma nulla di concreto. Il Milan? Solo chiacchiere da bar.
Jonathan David ha detto sì al progetto Juve, ma l’arrivo del canadese – 25 gol in stagione col Lille – è legato all’uscita di Vlahovic. Il club bianconero non può permettersi di avere tre stipendi top in attacco: Kolo Muani (che si vuole trattenere in prestito con riscatto nel 2026), David e Dusan. Sarebbe insostenibile, specialmente in un anno in cui la priorità è ridurre i costi.
Comolli sta trattando da settimane ma il nodo è sempre lo stesso: finché Vlahovic resta, David può solo aspettare fuori dalla porta.
Thiago Motta lo ha subito messo in discussione, Tudor lo ha provato e poi rimesso in panchina. I numeri non mentono: 58 gol in 145 presenze con la Juve non bastano a giustificare l’investimento e l’ingaggio.
Oggi Dusan non è più al centro del progetto tecnico. Eppure non cede. La Juve è pronta al braccio di ferro, anche a costo di lasciarlo fuori rosa. Ma a chi conviene davvero una guerra di nervi lunga due anni?
📸 Kevin C. Cox - 2025 Getty Images
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