Una deadline sui big nerazzurri è necessaria per la tutela dell’Atalanta sul mercato (evitando altri casi Koopmeiners) | OneFootball

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·28 de junio de 2025

Una deadline sui big nerazzurri è necessaria per la tutela dell’Atalanta sul mercato (evitando altri casi Koopmeiners)

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L’Atalanta e la cosiddetta Deadline necessaria per evitare un caso “Koopmeiners 2”: il tempo è troppo importante sul mercato

L’Atalanta in un contesto come quello del mercato tende ad usare, parafrasando un grande episodio del Commissario Montalbano, il cosiddetto “gioco delle tre carte”: rinforzare la squadra, tenere i big e cedere essi solo ad offerte irrinunciabili.

Tuttavia ogni annata fa storia a sé, e siccome non si è nel multiverso dove arriva il Trunks del futuro ad avvisare che il giorno X all’ora Y quel giocatore spingerà per andare via (con qualche certificato medico), l’Atalanta dovrà farsi trovare pronta alle “minacce” facendo tesoro delle sue vecchie esperienze.Certo, ad oggi in casa nerazzurra si respira aria di serenità e ambizione, ma ciò che è accaduto l’anno scorso con Koopmeiners è una cicatrice talmente particolare che ogni prevenzione è tanto legittima quanto importante in termini di tutela.


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Non lasciare nulla al caso, anche se dovesse verificarsi un contesto particolare (e già rivisto): soprattutto nel momento in cui la Dea non ha ricevuto l’offerta giusta e dall’altra parte il giocatore forzi la cessione quando le condizioni sono impossibili. Magari non arrivando ai livelli dell’attuale giocatore della Juve, ma comunque impedendo alla Dea di incassare quello che vuole mettendola in difficoltà anche in ottica campagna acquisti: l’anno scorso l’affare Koop compromise l’intera estate, con una società che sì, aveva le spalle larghe, ma dall’altra rinunciando ad una serenità compromessa dai “capricci” dell’olandese.

E quindi che mosse preventive dovrebbe adottare l’Atalanta? Far tesoro del minimo comune denominatore delle parti: il tempo. Per quanto riguarda il futuro dei big, è necessario che la Dea metta una deadline nella quale se entro giorno X non si arriva all’intesa con la big di turno, il giocatore rimarrà a Bergamo senza tanti pretesti.

Vero che la priorità sta nel “come” sostituire (all’altezza della situazione ovviamente) una grande pedina rispetto a trattenere un giocatore scontento, ma un conto è farlo a luglio con tutto il tempo di entrare nei meccanismi, un altro è cedere un pezzo pregiato ad agosto e per la fretta non avere il tempo di tappare quel buco.

Patti chiari e amicizia lunga per il bene di entrambi, considerando che gli interessi principali sono quelli dell’Atalanta: che rimane, offerte non offerte, molto più di una semplice convenienza.

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