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·4 de febrero de 2025

Ufficiale, Albania e Serbia ospiteranno gli Europei Under 21 nel 2027

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Ora è ufficiale: Albania e Serbia ospiteranno gli Europei Under 21 nel 2027. Lo ha confermato la UEFA in una nota dopo la riunione del Comitato Esecutivo riunitosi oggi.

«Il Comitato Esecutivo della UEFA si è riunito oggi e ha deciso l’assegnazione dell’organizzazione del torneo finale del Campionato Europeo Under-21 UEFA del 2027 – si legge nella nota -. A seguito della presentazione di un unico dossier di candidatura congiunta, le Federazioni Calcistiche di Albania e Serbia sono state designate come ospiti per l’edizione del torneo del 2027».


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«Il torneo, che vedrà la partecipazione di 16 squadre, si disputerà in quattro stadi in Albania (Tirana, Scutari, Elbasan e Rrogozhinë) e quattro stadi in Serbia (Novi Sad, Loznica, Leskovac e Zaječar). La partita inaugurale si svolgerà in Serbia, mentre la finale si terrà in Albania. Entrambe le nazioni ospitanti saranno automaticamente qualificate per la fase finale, mentre le restanti 14 squadre verranno selezionate attraverso le qualificazioni che si svolgeranno tra il 2025 e il 2026».

«Sarà la prima volta che le finali degli Europei Under-21 si giocheranno in Albania o in Serbia. L’Albania ospiterà per la prima volta un torneo finale di una competizione UEFA per squadre nazionali quest’anno, organizzando il Campionato Europeo Under-17 UEFA, mentre Tirana ha già ospitato la prima storica finale della UEFA Conference League nel 2022. La Serbia ha invece organizzato il torneo Under-17 nel 2011 e l’UEFA Futsal EURO 2016 a Belgrado», conclude la UEFA.

L’organizzazione di questo torneo ha suscitato forti reazioni, in particolare in Kosovo. Proprio lo Stato che si proclamò indipendente dalla Serbia nel 2008 fu al centro del caos che nel 2014, a Belgrado, portò alla sospensione della sfida Serbia-Albania, valida per le qualificazioni agli Europei del 2016 in Francia.

In quell’occasione, un drone con la bandiera della Grande Albania e una scritta inneggiante al “Kossovo libero” scatenò l’ira dei serbi. Un calciatore, Stefan Mitrovic, afferrò i cavi che sostenevano la bandiera e abbatté il velivolo scatenando un vero e proprio parapiglia. Lo scontro arrivò addirittura ai piani alti della politica, con l’intervento dell’Unione europea.

La UEFA stabilì la vittoria formale della Serbia per 3-0 e la contemporanea penalizzazione della Nazionale serba di tre punti: di fatto, quindi, la non assegnazione di punti per quella partita. Sia Serbia che Albania ricevettero anche una multa di 100mila euro ciascuna, e inoltre la Serbia fu costretta a giocare senza tifosi (cioè con lo stadio a porte chiuse) le successive due partite di qualificazione agli Europei giocate in casa.

Frizioni più recenti sono legate invece agli Europei del 2024, quando la UEFA ha comminato una serie di sanzioni disciplinari alle due Federazioni balcaniche per l’esposizione di striscioni con “mappe nazionaliste” da parte dei tifosi. Durante Italia-Albania, i tifosi albanesi hanno affisso uno striscione con la mappa del Paese che si estende oltre i suoi confini nel territorio delle Nazioni vicine, mentre nel secondo match gli striscioni dei tifosi serbi riportavano il territorio indipendente del Kosovo con la scritta “Non ci arrenderemo”.

Nella bufera era finito anche Mirlind Daku, 26enne attaccante dell’Albania che in passato ha indossato la maglia della nazionale del Kosovo e ha giocato per i russi del Rubin Kazan, accusato di aver guidato con un megafono alcuni cori offensivi dei suoi tifosi dopo la partita pareggiata contro la Croazia: «Fan***o la Macedonia e fan***o i serbi», le frasi contestate sui social al calciatore, ripreso in un video divenuto ben presto virale.

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