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·26 de julio de 2025

Udinese, si cerca l’accordo sulla cessione: ballano 30 milioni e il ruolo dei Pozzo

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L’Udinese non è ancora nelle mani statunitense. Secondo quanto riportato da Il Messaggero Veneto, la trattativa tra la famiglia Pozzo e Mark Walker, in rappresentanza del fondo Guggenheim Partners, per la cessione del club friulano avrebbe subito una battuta d’arresto.

A causare l’impasse sarebbe una distanza economica di circa 30 milioni di euro: il fondo americano vorrebbe versare questa somma tra tre anni, mentre Gino Pozzo la vorrebbe incassare immediatamente. Una divergenza che al momento ha congelato le discussioni.


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Nonostante l’interruzione, non si parla ancora di rottura definitiva. Le parti restano in stand-by e non è escluso che il dialogo possa riprendere in futuro. Intervenuto nei giorni scorsi in conferenza stampa proprio da Lienz, il direttore generale dell’Udinese, Franco Collavino, ha commentato così: «Siamo tutti concentrati sul lavoro e sulla pianificazione della stagione e delle attività di mercato. Dopo di che un club patrimonializzato come l’Udinese, che ha uno stadio di proprietà e che da 31 anni è in Serie A, è chiaro che attira interessi. È normale che ci siano delle trattative. Queste hanno alti e bassi, ma non hanno una data di scadenza. Adesso ci preoccupiamo solo del bene dell’Udinese e di fare una stagione all’altezza delle aspettative».

La trattativa era emersa pubblicamente alla fine di maggio, con l’indiscrezione di un possibile closing nel giro di una settimana per una valutazione complessiva di 184,7 milioni di euro. L’intenzione di Gino Pozzo era quella di concludere entro giugno, prima della pausa estiva.

Uno degli ostacoli emersi nel corso delle settimane avrebbe riguardato anche la struttura dell’operazione: si era parlato di una cessione dell’80% delle quote al fondo americano, con il restante 20% ancora in mano a Pozzo, che avrebbe mantenuto un ruolo nella gestione sportiva. Una soluzione che non avrebbe convinto del tutto gli acquirenti, i quali preferirebbero rilevare l’intero pacchetto azionario. Resta da capire se questo stop sia solo temporaneo o preluda a nuovi scenari, magari con altri potenziali investitori.

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